Un accordo a livello globale sul fisco che conduca a una imposta digitale e una tassazione minima per le imprese si puo’ fare. Paolo Gentiloni in una intervista a “La Stampa” considera “un fatto positivo” il dialogo tra Stati Uniti e Francia, non gli pare una ritirata bensi’ “una tregua” che apre una “finestra di opportunita'” sino a fine anno per definire una intesa collettiva sotto l’egida Ocse. E’ ottimista sull’esito, il commissario Ue per l’Economia. “Abbiamo a disposizione il tempo necessario” eppure avverte che, in caso di fallimento, dovrebbe “riproporre una soluzione europea per entrambi i dossier”. E il conflitto fra Europa e Usa tornerebbe al punto di partenza. Un armistizio commerciale aiuterebbe l’Europa a concentrarsi sul suo nuovo profilo. L’ex premier reputa possibile un salto di qualita’ geopolitico per l’Unione che potrebbe avere anche sbocchi nelle mediazioni per le grandi crisi del momento, dalla Libia all’Iran. Seduto su un divano del Centro Congressi che ospita il Forum di Davos, si mostra relativamente ottimista per le prospettive dell’economia, fiacca ma non in frenata. E anche per quelle della contabilita’ pubblica italiana: “Non chiediamo miracoli, ma solo di mettere il debito pubblico in una traiettoria discendente”. Per quel che riguarda la webtax Gentiloni osserva che “gli obiettivi devono essere chiari. A livello tecnico siamo molto avanti sul pilastro uno, quello che prevede di riconnettere le imposte ai mercati in cui i profitti vengono generati: l’economia digitale non consente di avere un sistema di 50 anni fa. L’altro pilastro riguarda la definizione di una tassazione minima per le imprese che eviti forme di dumping o addirittura i paradisi fiscali che danneggiano l’economia globale”. E se la finestra si chiudesse senza risultati “il mio compito sarebbe quello di riproporre una soluzione europea per entrambi i dossier. Ma l’accordo globale e’ l’esito migliore perche’ il proliferare di web tax nazionali non e’ ideale”. La web tax europea e’ gia’ stata bocciata da alcuni governi. Ora dovrebbero cambiare idea “perche’ l’impegno formale, preso nel momento in cui hanno bloccato il progetto precedente, e’ di sostenerlo qualora fallisse l’intesa globale. Dalla discussione che abbiamo avuto dall’Ecofin di martedi’ credo che avremmo qualche difficolta’ in piu’ a raggiungere il consenso sulla tassazione minima delle imprese che non sulla digital tax. In ogni caso come Ue lavoriamo insieme per rendere possibile la soluzione Ocse-G20”.
Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2020 - 10:50