Il protagonista principale della cricca dei falsi incidenti d’auto, sgominata ieri da un’inchiesta della polizia stradale di Napoli e Avellino, era l’ esperto avvocato del Foro di Avellino, Ciro Gioia, che, insieme ad alcuni colleghi “inventava” gli incidenti. Era lui che costruiva la dinamica e il fascicolo degli incidenti, curando i dettagli in ogni singola fase. Gli incidenti mai avvenuti, venivano opportunamente rappresentati come incidenti con fuga, dove l’ipotetico responsabile era sempre irreperibile. Un meccanismo che agevola- va il raggiungimento dell’ingiusto profitto. Un sistema complesso, curato nei minimi dettagli, che funzionava alla perfezione. I com- ponenti della banda avevano ognuno un proprio ruolo e come in una rappresentazione teatrale seguivano un preciso copione dove partecipavano di volta in volta nuovi attori che venivano reclutati dai componenti della cricca. Il business, che ha fruttato un milione e mezzo di euro nei soli due anni di indagine.
Oltre all’avvocato Ciro Gioia, originario di Napoli ma da anni residente a Mercogliano, agli arresti domiciliari sono finiti il magistrato dell’ufficio giudice di pace di Sant’Anastasia Luigi Esposito, in una vicenda che vede sotto inchiesta (ma non destinatario di misura cautelare) il collega giudice di pace Marcello De Luca, il cancelliere dell’ufficio giudice di pace Raffaele Rea e il figlio Domenico Rea; stessa misura viene così applicata a carico Mohamed Chamalieh, origini siriane, medico al Loreto Mare, ritenuto responsabile di aver fornito la propria competenza professionale per fabbricare falsi reperti sanitari, documenti necessari per strappare rimborsi per sinistri mai avvenuti. E ancora gli avvocati Salvatore e Nunzio Della Ragione, Margherita Di Marzio, Adele Di Matteo (classe 91 e 69), tutti a vario titolo ritenuti responsabili di aver partecipato alla messinscena dei falsi sinistri.
Articolo pubblicato il giorno 9 Gennaio 2020 - 07:42