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Centenaria cita in giudizio le Poste italiane per 160 mila euro: udienza fissata il 23 febbraio 2022

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La signora  Giulia Furioso, 100 anni compiuti, ex professoressa di Letterequalche mese fa ha rinvenuto uno scrigno donatole dalla cugina Antonietta (suora di origini campane) al cui interno ha ritrovato due Buoni Postali Fruttiferi del valore ciascuno di lire 5 milioni emessi nel 1986.  
I titoli sono stati stimati sul sito ufficiale di Poste italiane come da prospetto allegato : IMPORTI E RENDIMENTI CALCOLATI DATA DI SOTTOSCRIZIONE31/05/1986
DATA DI SCADENZA01/11/2016
DATA DI PRESCRIZIONE01/01/2027
SERIEP
IMPORTO NOMINALE SOTTOSCRITTO€ 5.164,57
VALORE DEL BUONO AL 31/01/2020 IMPORTO NOMINALE SOTTOSCRITTO € 5.164,57
VALORE DEL BUONO AL LORDO* DELLA RITENUTA FISCALE € 78.333,80
RITENUTA FISCALE€ 0,00
VALORE DEL BUONO AL NETTO DELLA RITENUTA FISCALE€ 78.333,80
*Il valore di rimborso lordo è determinato dalla somma del valore nominale e degli interessi lordi maturati.
Il valore di rimborso indicato si intende al netto della ritenuta fiscale e al lordo dell’eventuale imposta di bollo calcolata in base alla normativa pro tempore vigente.
Come si può vedere le Poste le riconoscerebbero al 31 gennaio c.m. l’importo di 78.333,80 euro.
In realtà, come hanno sostenuto molteplici decisioni di Giudici di merito e di ABF (arbitrato bancario finanziario) l’importo dovuto non deve essere calcolato con i tassi di interesse che si sono succeduti, dal 1986 ad oggi, con un valore notoriamente decrescente, bensì con i tassi di interesse stampati a tergo dei buoni (notoriamente più elevato). 
Il calcolo effettuato con tali tassi di interesse porta ad una cifra di quasi il doppio di quella offerta da Poste italiane, nel caso di specie  158.380,00 euro.La donna ha conferito mandato all’Associazione Giustitalia al fine di recuperare l’intero importo. 
“Abbiamo provveduto ad inoltrare l’atto di citazione all’Ente debitore- spiegano dall’associazione- ma purtroppo considerando i tempi della giustizia italiana, l’udienza è stata fissata al 23 febbraio 2022. Chiederemo intanto la liquidazione delle somme “non contestate” (ovvero gli oltre 78 mila euro) in modo che la signora potrà beneficiare di parte di quanto le è dovuto”. 


Articolo pubblicato il giorno 18 Gennaio 2020 - 13:27
Redazione

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