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Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio in città, nella serata di ieri gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de’ Tirreni hanno proceduto all’arresto del 44enne F.A., pluripregiudicato, in quanto resosi responsabile dei reati di rapina, violenza, minacce gravi, evasione, violenza e resistenza pubblico ufficiale. Gli agenti della Sezione Volanti, a seguito di segnalazione pervenuta sul numero di emergenza 112, intervenivano in via Nicola Pastore dove, all’interno dell’atrio di un palazzo ivi ubicato, rintracciavano una donna che, impaurita ed in preda a una crisi di pianto, riferiva ai poliziotti di essere stata aggredita, pochi minuti prima, e rapinata del proprio telefono cellulare, dall’uomo con il quale aveva intrattenuto una
relazione sentimentale. Durante l’azione criminosa la donna era rovinata in terra per tentare di proteggere se stessa ed il proprio telefono, scalciando verso il suo aggressore, ma non riuscendo nell’intento in quanto l’uomo le strappava con violenza il telefono dalle mani, minacciandola altresì di morte qualora avesse rinvenuto sul cellulare tracce di
comunicazioni intercorse con altri uomini. La donna, dunque, temendo per la sua
incolumità, si era allontanata velocemente, inseguita dal compagno, e dopo aver percorso
di corsa circa duecento metri, era riuscita a rifugiarsi all’interno del palazzo. A tal punto,
gli agenti, unitamente alla vittima, si portavano presso la comunità dove l’uomo risulta
sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, riscontrando la sua presenza
all’interno del piazzale. Il predetto, accortosi della presenza della donna che prendeva
posto sul sedile posteriore dell’autovettura della Polizia, tentava di raggiungerla,
minacciandola di morte, ma veniva bloccato dagli agenti contro i quali si scagliava. In
seguito alla perquisizione all’interno della camera da letto nella sua disponibilità, gli
agenti rinvenivano, sul comodino, il telefono cellulare sottratto alla donna, alla quale
veniva poi restituito. Accompagnato presso gli Uffici del Commissariato per i controlli di
rito, l’uomo, rilevata la gravità del fatto, commesso sebbene sottoposto alla misura degli
arresti domiciliari, e della sua pericolosità, desunta dalla personalità e dai precedenti penali
nonché dal comportamento dallo stesso adottato nella circostanza, opponendo resistenza
all’atto del controllo e scagliandosi contro gli operatori di polizia al fine di raggiungere la
vittima che minacciava di morte in presenza dei poliziotti intervenuti, veniva tratto in
arresto e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria in attesa del giudizio
per direttissima.
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