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Cannabis dalla Calabria a Cortina, sequestrate 13 milioni di dosi

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Droga per 13 milioni di dosi e’ stata sequestrata dai carabinieri di Reggio Calabria in un’operazione che ha sottratto alla criminalita’ proventi per 100 milioni di euro alla criminalita’. Numerosi arresti sono stati effettuati nella piana di Gioia Tauro in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di persone accusate a vario titolo di coltivazione, detenzione, acquisto e cessione di sostanza stupefacente, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione. L’organizzazione, che aveva base nel territorio della piana di Gioia Tauro, aveva strutturato in maniera intensiva e industriale la produzione di marjuana. Quasi 13 milioni di dosi coltivate nei campi dell’area di Gioia Tauro e Taurianova, trasferite e commercializzate in alcune selezionate piazze di spaccio come Cortina d’Ampezzo (Belluno). E’ di oltre 100 milioni di euro il valore stimato dei profitti che i carabinieri di Reggio Calabria in soli 9 mesi di indagini, hanno sottratto alla criminalita’ reggina. L’operazione, denominata “Piana stupefacente”, e’ il frutto di due indagini convergenti condotte dalle Compagnie Carabinieri di Gioia Tauro e Taurianova, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal procuratore capo, Ottavio Sferlazza, nel periodo compreso tra il mese di novembre 2016 ed il mese di dicembre 2017. Le attivita’ investigative hanno permesso, in breve tempo, attraverso il ricorso a metodologie d’indagine tradizionali, quali servizi di pedinamento, osservazione, riprese video ed attivita’ intercettive telefoniche ed ambientali, di far luce sull’esistenza di un gruppo criminale, composto prevalentemente da soggetti operanti nella Piana di Gioia Tauro ma con proiezioni anche in altre province d’ Italia, i quali, utilizzando appezzamenti di terra ubicati nelle aree rurali insistenti tra i Comuni di Gioia Tauro (RC) e Taurianova (RC), erano dediti in modo sistematico alla coltivazione, alla lavorazione ed al successivo spaccio di ingenti quantita’ di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. In particolare, le indagini hanno consentito di individuare un gruppo di soggetti, con ruoli direttivi ed organizzativi, deputati alla scelta dei terreni dove realizzare le piantagioni, all’acquisto dei materiali per la lavorazione della droga e alla produzione all’ingrosso della sostanza stupefacente. Altri componenti dell’organizzazione, con funzioni esecutive, venivano incaricati di coltivare la sostanza stupefacente, di curare le fasi di semina, coltura e raccolta della canapa indica, e di svolgere attivita’ di intermediazione tra produttori ed acquirenti. Alcuni degli indagati sono risultati legati tra di loro da stretti legami di parentela. Talvolta, gli indagati si servivano di fondi agricoli e beni immobili sequestrati, messi a disposizione da custodi infedeli, uno dei quali arrestato stamani, all’interno dei quali, avvalendosi di serre e capannoni per lo stoccaggio, riuscivano a realizzare fiorentissime colture di canapa indica. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno localizzato e rinvenuto, tra Gioia Tauro e Taurianova, 3 vaste piantagioni di canapa – rispettivamente composte da 13.000, 12.000 e 9.030 arbusti di altezza compresa tra 1 e 3 metri e di diversa tipologia, sequestrando contestualmente oltre 300 kg di sostanza stupefacente gia’ lavorata, confezionata e pronta per essere immessa nel mercato illegale della droga nella Piana di Gioia Tauro ed in altre zone del territorio nazionale.


Articolo pubblicato il giorno 23 Gennaio 2020 - 10:40

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