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All’Asl del Veneto paragonano la radioattività come ‘vivere un mese a Napoli’

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Basta andare sul sito dell’azienda sanitaria di Verona ULSS9 scaligera e cercare il modello per il consenso all’esecuzione di un esame radiologico “TC Cone Beam”. Nella parte dedicata alle controindicazioni dell’esposizione radioattiva troviamo scritto “equivale a vivere un mese a Napoli”. Sembra uno scherzo e invece è drammaticamente vero. La nostra città viene utilizzata da un ente pubblico come metro di paragone per valutare gli effetti negativi dell’esposizione alle radiazioni. Una discriminazione bella e buona che non trova alcuna ratio se non quella della scarsa sensibilità e intelligenza di chi ha elaborato il testo. Ci auguriamo che la modulistica in questione venga immediatamente modificata”. Lo hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico, Gianni Simioli, che
hanno ricevuto diverse segnalazioni sul caso. “Si potrebbe fare ironia ricorrendo alla citazione “vedi Napoli e poi muori” – proseguono Borrelli e Simioli – se non fosse che questo testo getta discredito sull’immagine di una città come la nostra che, al di là di quanto si pensi nell’Asl veronese, anche quest’anno ha riconfermato il record di presenze turistiche con o
senza radiazioni”. In un post sui social Flavia Sorrentino denuncia l’ennesimo atto discriminatorio contro Napoli e i napoletani. “Allo sportello Difendi la Città sono pervenute numerose segnalazioni relative ad un modulo distribuito presso una struttura sanitaria del Veneto, che pubblichiamo integralmente, il cui contenuto ci appare allucinante. Ancora una volta si infanga l’immagine e la reputazione della nostra città paragonando il vivere a Napoli agli effetti nefasti delle radiazioni. È inaccettabile. Utilizzeremo ogni strumento a nostra disposizione per chiedere l’immediata rimozione del testo e le scuse ufficiali alla città”.


Articolo pubblicato il giorno 18 Gennaio 2020 - 23:14

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