Venerdì 10 gennaio alle 21.00 il Teatro Sannazaro presenta lo spettacolo “Olivetti”, in scena fino a domenica 12, secondo appuntamento della rassegna “A volte ritornano”. In scena la signora del teatro di narrazione italiano, la carismatica e magica Laura Curino, diretta da Gabriele Vacis. Uno spettacolo che viaggia per i teatri dal dicembre del 1996, un racconto intimo e ironico che mantiene intatta la sua carica carismatica. Una produzione Associazione Culturale Muse, in collaborazione con Fondazione Teatro Stabile Torino, Olivetti è la storia di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
Con l’aiuto di biografie, interviste, testi letterari (indispensabile è stata l’arguta descrizione che di lui fa Natalia Ginzburg in “Lessico Famigliare”) ne sono stati ricostruiti la vita, le figure che gli ruotano attorno, l’ambiente e le imprese.
Le voci narranti sono state poi affidate a due personaggi fondamentali della sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel.
Queste due donne, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno olivettiano. È sembrato giusto riportare la loro voce in primo piano, paradigma delle tante voci femminili che in quegli anni hanno costruito nell’ombra.
È il racconto epico di un’avventura, e in quanto tale avvincente, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi.
“Per me, d’estate, c’erano le colonie Fiat, praticamente il carcere. Nelle lunghe ore passate in cella o nelle ore d’aria, tra noi bambini circolavano leggende. Fra quelle ve n’era una che raccontava dell’esistenza, vicino a noi, del Paradiso. Una colonia dove i bambini erano ben vestiti, avevano una “signorina” ogni sei o sette, invece che ogni trenta bambini, una signorina che non piangeva tutto il giorno, anzi era contenta di stare lì.” – Racconta Laura Curino –
“I bambini mangiavano bene in tavolate piccole, potevano fare il bagno senza fischietti, potevano scrivere lettere che non sarebbero state lette prima di essere spedite, potevano… leggere! Non si poteva leggere alle colonie Fiat. Non si poteva neppure scrivere e chi teneva un diario doveva farlo di nascosto e ingegnarsi a trovare un posto dove celarlo, visto che non avevamo la chiave del nostro sportello, nel quale comunque entrava a malapena il necessario per lavarsi. Là, in Paradiso, si diceva che i bambini avessero un armadietto. Con la chiave. Quel paradiso era la Colonia Olivetti.”
Info utili: costo biglietti 20€ Platea, 15€ Palchi – Orario spettacoli venerdì e sabato ore 21.00 domenica ore 18.00 – Orario botteghino: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 20.00
Teatro Sannazaro, via Chiaia, 157 www.teatrosannazaro.it – info@teatrosannazaro.it
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2020 - 16:52