Alla base dello schianto dell’elicottero di Kobe Bryant, in cui oltre al campione di basket, sono morte altre otto persone, c’e’ quasi sicuramente la nebbia. Le indagini dell’autorita’ americana per l’aviazione, della Sicurezza dei trasporti aerei e dell’Fbi, sono ancora in corso ma le prime indicazioni sono chiare. Secondo quanto riportano Tmz e Slate, citando fonti della polizia e basandosi sui dati di Flightradar, la visibilita’ era estremamente ridotta a causa della nebbia. L’aeroporto internazionale di Los Angeles aveva ritardato diversi voli. E per lo stesso motivo, la polizia aveva lasciato a terra il supporto aereo. Un portavoce della polizia, citato dalla Cnn, ha affermato che “le condizioni meteo non rispettavano gli standard minimi per volare”. I dati del tracker mostrano che l’elicottero di Kobe, un Sikorsky S-76B, aveva riscontrato per la prima volta problemi meteorologici nell’area sopra lo zoo di Los Angeles. Ha sorvolato la zona almeno 6 volte a un’altitudine molto bassa – circa 268 metri – forse in attesa che la nebbia si schiarisse. Il pilota – scrive Tmz – ha contattato la torre di controllo dell’aeroporto di Burbank intorno alle 9.30 (ora locale, le 18.30 in Italia) e la torre era a conoscenza del fatto che il pilota stava girando in tondo da circa 15 minuti. Il pilota alla fine si e’ diretto a Nord lungo la Statale 118 prima di svoltare a Ovest e seguire l’autostrada 101 intorno a Woodland Hills, in California. Verso le 9.40 – con le nebbia che si faceva ancora piu’ fitta – l’elicottero ha virato a Sud. Le scelta si e’ rivelata fatale perche’ si sono indirizzati verso un’area montuosa. Il pilota e’ salito improvvisamente di quota da circa 365 metri fino ai 609 metri. Tuttavia, pochi istanti dopo – verso le 9.45 – si sono schiantati contro una collina a 518 metri d’altezza. I dati del tracker mostrano che stavano volando a circa 298 km/h. Lo schianto e’ avvenuto nella localita’ di Calabasas. I primi a chiamare i pompieri sono stati alcuni escursionisti in mountain bike che avevano assistito all’incidente. Le fiamme, sprigionate dopo lo schianto, hanno reso ancora piu’ complicato l’intervento dei soccorsi. Bryant usava lo stesso elicottero quando ancora giocava con i Lakers. L’ultimo suo viaggio era per portare la figlia Gianna, 13 anni, a una partita. La leggenda del basket preferiva l’elicottero “per evitare il traffico di Los Angeles” e perche’ “in auto stava poco comodo”. Solo nell’ultima settimana, l’aveva usato diverse volte. Sikorsky, una consociata di Lockheed Martin, produce anche veicoli per i militari. L’azienda commercializza il Sikorsky S-76 a dirigenti di aziende per il trasporto privati, sebbene sia utilizzato anche per missioni di ricerca e salvataggio. In genere costa circa 13 milioni di dollari, puo’ trasportare fino a 12 passeggeri, e’ dotato di due motori turboshaft e ha un’autonomia di 760 chilometri. Piu’ di 178 clienti tra aziende e Vip usano attualmente elicotteri Sikorsky S-76, cosi’ come diversi capi di Stato. Un Sikorsky S-76 si schianto’ in Canada nel 2013, cosi’ come un altro in Turchia nel 2017. Il sito Web dell’azienda, tuttavia, sottolinea che l’elicottero ha “piu’ di 7,4 milioni di ore di volo sicuro e di successo”.
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