Nei giorni scorsi i Baschi Verdi di Aversa, dopo alcuni appostamenti su strada, hanno individuato e sottoposto a controllo, in Santa Maria Capua Vetere, un’autovettura condotta da un soggetto che trasportava nel proprio bagagliaio diverse taniche contenenti oltre 200 litri di gasolio denaturato che, poiché destinato ad essere usato esclusivamente per alimentare mezzi agricoli, beneficia di un’accisa ridotta rispetto ai gasoli tradizionali e per questo, prima della commercializzazione, viene trattato con un colorante che gli conferisce un caratteristico colore verde.
Accertata la natura del prodotto e tenuto conto dell’assenza di qualsivoglia documentazione idonea a legittimare la detenzione ed il trasporto del prodotto fiscalmente agevolato da parte del sedicente contadino, i finanzieri hanno immediatamente concentrato la propria attenzione sulla provenienza del gasolio, fino a risalire al deposito commerciale dove lo stesso era stato acquistato pochi minuti prima.
In flagranza di reato, è scattata, quindi, la perquisizione presso l’impianto del fornitore, una società sammaritana esercente il commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, a seguito della quale è stato possibile accertare la cessione “in nero” del gasolio rinvenuto nel corso del controllo su strada nonché l’irregolare tenuta dell’intero impianto contabile.
Sulla base di tali verifiche è stata, quindi, sequestrata la cisterna interrata contenente ancora 12.400 litri di gasolio agricolo, atteso che venivano fraudolentemente venduti anche a soggetti privati non agricoltori quale carburante per le proprie autovetture, beneficiando pertanto illecitamente di una riduzione di prezzo per l’evasione di parte delle accise gravanti sul prodotto.
Nel contempo i finanzieri avviavano un più ampio controllo fiscale, acquisendo la relativa documentazione contabile, così da ricostruire i rapporti commerciali afferenti all’anno in corso, verificare i destinatari effettivi del prodotto petrolifero agevolato ed accertare eventuali ulteriori distrazioni fraudolente.
Al termine delle operazioni, oltre al sequestro del gasolio di contrabbando e delle attrezzature utilizzate per la sua cessione in frode, si è proceduto a segnalare alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere il rappresentante legale della società fornitrice e l’acquirente del prodotto petrolifero. Questi ultimi rischiano la reclusione da uno a cinque anni e una multa pari a dieci volte l’imposta evasa.
L’attenzione investigativa svolta dai reparti territoriali della Guardia di Finanza tesa a reprimere le frodi nel settore dei prodotti petroliferi e, in particolare, il commercio illegale di gasolio a tassazione agevolata, non solo è finalizzata a recuperare le imposte evase, ma anche a tutelare la rete commerciale di distribuzione di carburanti per autotrazione che in questo modo subisce una forma insidiosa di concorrenza sleale.
Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2019 - 12:40