Si è tenuto nella Palazzina Borbonica del Real Borgo di San Leucio il Convegno sul tema “Ecotossicologia ed effetti sulla Salute umana”. Il Convegno, cui hanno aderito circa duecento Biologi mobilitatisi da tutta la penisola e dall’estero, è stato organizzato dall’Ordine Nazionale dei Biologi con sede nazionale a Roma e Sede vicaria a Napoli in Via Toledo nella “Palazzina Motta” ben nota ai Napoletani.
L’Ordine Nazionale dei Biologi è guidato dal senatore casertano doc Enzo D’Anna che lo ha preso saldamente in pugno un paio d’anni or sono e lo guida verso interessanti traguardi futuri – anzi prossimi a suo dire – inanellando una serie di conquiste professionali per il futuro e la visibilità della professione dei Biologi Italiani.
Il tema della Ecotossicologia e dei suoi effetti sulla Salute umana è sentito anche dalla gente comune e non solo dagli specialisti. Lo stesso Senatore D’Anna, in quanto Casertano.doc , lo sente particolarmente a cuore. Sullo sfondo delle tematiche trattate nel Convegno c’è la legge N° 103 / 2013 della Regione Campania. Agli intervenuti tutti competenti e appassionati va il ns plauso per avere svolto e illustrato le proprie tesi con capacità, entusiasmo e dottrina. Tra i tanti validissimi interventi ne citiamo alcuni. Entusiasmo, capacità e dottrina ad esempio non sono mancati appunto al relatore veterinario dr Gerino, che si è soffermato sulla Legge 103/2013. Egli ha esordito con una entrata a piedi uniti sulla platea dei presenti definendo detta Legge regionale semplicemente “Orrenda”. Motivo? Essa è perimetrata dai confini geografici e amministrativi dei Comuni che sono entrati a farne parte. Quasi che l’ambiente – ha detto il relatore Gerino – possa essere perimetrato amministrativamente. Poi il suo focus si è spostato sui Siti contaminati e sulla necessità della loro mappatura purché la si faccia con metodologia operativa condivisa. Ad esempio sapendo che nella mappatura delle aree contaminate il cromo esavalente di Solofra può ritrovarsi a Rovigliano o Castellammare, ivi trasportato dal fiume Sarno alimentato dal torrente Solofrana. Ciò però in attesa della creazione di una Biobanca campana da farsi sviluppando lo screening già eseguito su 70 mila soggetti in forza della Delibera di Giunta Regionale N° 180/2019.
Un altro interessante intervento è stato quello della biologa Federica Spani ha riguardato il metodo Hydra per il rilevamento dei fattori teratogeni nelle acque dolci, sia lotiche che lentiche. Il protagonista del metodo di rapida e facile attuazione è un Celenterato di acqua dolce, in pratica un piccolo polipo. Con costi bassi di coltivazione si può generare una colonia di tali polipetti. Essi poi vengono appositamente amputati, in quanto si può pervenire a una analisi precoce e sicura delle acque calcolando la velocità di rigenerazione delle parti amputate da parte del polipo. Si crea così insomma un sistema di allarme precoce sulla qualità dell’ acqua. La lettura del test fornisce la scala di pericolosità dell’ acqua, così come nel Lazio, dove si fanno test periodici per valutare l’evoluzione dell’inquinamento delle risorse idriche.
Prima di chiudere ricordiamo un altro intervento, quello della dssa Bottino che ha illustrato gli effetti dei metalli dei dispositivi medici introdotti nel corpo del paziente. Così è nel caso della sostituzione di denti e di arti, nonché nella introduzione di dispositivi metallici anticoncezionali con elementi metallici tossici. Le leghe metalliche infatti inducono metallosi attraverso rilascio di cationi e di ioni metallici con induzione di reazioni anche elettriche, cause di malesseri difficilmente individuabili.
Al Senatore d’Anna, ai moderatori De Vita, Celentano e Dumontet, nonché a tutto lo staff dell’Ordine Nazionale dei Biologi sono stati rivolti calorosi applausi alla fine degli interventi, interrotti soltanto dall’allarme meteo diramato dalla Prefettura di Caserta.
Federico L.I. Federico
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