Capita spesso che i tanti remake a cui siamo abituati al cinema e a teatro non siano all’altezza dell’originale, deludendo le aspettative, mentre troppo spesso importiamo produzioni estere operando dei copia-incolla che non danno spazio alla nostra artisticità tipicamente italiana.
Nulla di tutto ciò è accaduto con Cyrano, commedia musicale che ha incantato il pubblico dell’Augusteo di Napoli.
Siamo di fronte ad un kolossal che scorre con ritmi perfetti, dotato di un cast artistico di primo livello, sostenuto da musica, versi, costumi e scenografie in grado di proiettare gli spettatori in un mondo fantastico fatto di spadaccini, amore e passione, regalando vibranti emozioni ad un pubblico letteralmente ipnotizzato, piombato di colpo in pieno ‘600.
Insomma, due ore di emozione pura in una sala gremita, suggellate da applausi scroscianti e il musical di Cyrano c’entra l’obiettivo di riportare in scena il più famoso spadaccino dal lungo naso. Che è disperatamente e romanticamente innamorato della sua Rossana, nella storica versione musicata da Domenico Modugno nel 1978 su copione di Riccardo Pazzaglia, senza far rimpiangere la versione originaria.
Lo spettacolo è di stampo classico, fedele alla grande tradizione teatrale artigiana fatta di scenografie imponenti e variegate in legno, arricchite da attrezzerie ricercate, da proiezioni storiche, effetti luci ben studiati e da splendidi costumi d’epoca: ed è proprio questa unione perfetta tra la tradizione e i sentimenti sempre verdi come amore e passione che lo spettacolo rimane attuale, anche grazie ad arrangiamenti musicali trainanti ed emozionanti.
Le scene narrative si susseguono con scorrevolezza e ritmi ben bilanciati ed alcune soluzioni sceniche sono veramente originali ed efficaci quali la battaglia al rallenty ad esempio dove i duellanti si disperdono tra il pubblico: una regia di pregio, ideata da Bruno Garofalo, che si rivela un fine intenditore in grado di gestire con leggerezza incastri scenografici complessi con numerosi artisti in scena.
L’intera operazione riposa ovviamente sulle spalle di Cyrano ed occorre quindi un attore si solida fattura per questo ruolo che non può essere improvvisato.
Un ruolo che Gennaro Cannavacciuolo ha preparato senza ombra di dubbio con grande cura. Egli è magnifico per la naturalezza del suo parlare d’amore, per la preziosa ironia e sfacciataggine da perfetto guascone, per il suo tirar di spada impeccabile, per la sua estensione e timbro vocali che addirittura superano quelli di Domenico Modugno: una robusta interpretazione la sua, volta a lasciare un segno magnetico ed indelebile.
Cosima Coppola riveste i panni di Rossana, conosciuta come una brava attrice, che ben tiene la scena rivelandosi anche una brava cantante dalla voce angelica, mentre Gianluca Di Gennaro conferisce al suo Cristiano un tocco innovativo interpretandolo in maniera disinvolta ma convinta.
Nel cast bravissimi tutti i comprimari, ballerini, acrobati e spadaccini istruiti dal Maestro d’armi Flaviomassimo Grumetti e gli arrangiamenti musicali in chiave contemporanea conferiscono un tocco di freschezza allo spettacolo.
Applausi quindi più che meritati per uno spettacolo di rara bellezza che andrebbe tutelato come patrimonio teatrale ed a cui le giovani generazioni potranno ispirarsi come esempio di grande teatro.
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