Nell’ambito di un’operazione denominata “Bada bene”, il Gruppo della Guardia di Finanza della Spezia ha individuato 230 collaboratori domestici, risultati evasori totali poiché, pur avendo percepito redditi superiori alla soglia di esenzione, non hanno provveduto alla presentazione della prevista dichiarazione dei redditi. Per gli anni d’imposta dal 2014 al 2017, non hanno presentato la dichiarazione di redditi derivanti da lavoro dipendente, omettendo di dichiarare redditi per un importo complessivo superiore agli 11 milioni di euro e sottraendosi, cosi’, al pagamento di imposte per circa 3 milioni di euro. Il servizio é scaturito nell’ambito dei controlli sulla percezione di prestazioni sociali agevolate, laddove emergeva che le richieste provenienti da lavoratori/lavoratrici, per lo più stranieri, in prevalenza provenienti dall’est Europa o dal Sud-America, operanti nell’ambito del lavoro domestico quali “colf” e badanti, omettevano sistematicamente di indicare il reddito percepito dall’attività lavorativa all’atto della richiesta dell’agevolazione. Per questa particolare categoria di lavoratori, il datore di lavoro non rientra tra i sostituti d’imposta e lo stesso ha quindi solo l’obbligo di rilasciare una dichiarazione dalla quale risulti l’ammontare delle somme erogate nell’anno e di dare comunicazione all’Inps dell’assunzione del lavoratore. Permane, invece, l’obbligo dichiarativo in capo al collaboratore domestico dice la Guardia di Finanza.
Articolo pubblicato il giorno 2 Dicembre 2019 - 12:42