Confindustria Caserta, in linea con la Confindustria nazionale, e le organizzazioni sindacali di categoria Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, chiedono che siano assunte tutte le iniziative idonee e utili a far sì che questo provvedimento, inutile e iniquo, venga riconsiderato dal Governo ed, eventualmente, in sede parlamentare”. Così l’associazione datoriale casertana e i sindacati si sono espressi nel corso dell’incontro tenutosi nel pomeriggio in Prefettura (e richiesto da entrambe le parti) per discutere degli effetti che verranno causati dalla sugar e plastic tax. Al tavolo erano presenti alcuni dirigenti delle aziende di produzione di bibite e di imbottigliamento di acque minerali.
“Proprio queste aziende – prosegue la nota – costituiscono un comparto che investe un importantissimo valore in termini di impatto diretto e di indotto. Basti pensare che sui nostri territori il settore dà lavoro a 1000 dipendenti in maniera diretta e a circa 2500 per quel che concerne l’indotto. Il massimo impatto è sull’industria alimentare italiana, creando un pericoloso precedente in quanto incide, senza alcuna possibilità di intervento, sull’economia reale. In Italia gli effetti di un simile provvedimento metterebbero a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Tale decisione rischia di compromettere gli sforzi profusi, in termini di investimenti ed organizzativi, non solo dei grandi gruppi ma anche e soprattutto di tutte quelle piccole e medie realtà produttive locali che costituiscono il vero tessuto industriale della provincia di Caserta in un momento già particolarmente difficile e di grandi incertezze”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2019 - 21:43