In 14 partite 20 punti, con una media di 1,4 punti a incontro, 23 gol fatti e 18 subiti: il Napoli di Carletto Ancelotti si scopre fragile, in campo e fuori: non vince in campionato dal 19 ottobre contro il Verona quando una doppietta di Milik spezzo’ un’astinenza da reti che durava da due match tra campionato e Champions. In mezzo, tra la vittoria con gli scaligeri e la sconfitta di domenica con il Bologna, c’e’ stato l’ammutinamento e il mancato ritiro, i buoni risultati in Champions che la squadra non riesce a ripetere in campionato, le multe ai giocatori e le critiche ad alcuni dei pilastri della formazione, compreso Lorenzo Insigne, capitano del Napoli. Il tutto sembra essere frutto di uno psicodramma azzurro a cui nemmeno l’esperto Carlo Ancelotti riesce a trovare rimedio. Proprio l’allenatore tre volte campione d’Europa, chiamato per restituire a Napoli quella dimensione internazionale che manca dai tempi di Maradona, ha reagito duramente dopo la sconfitta con il Bologna imponendo ai suoi un ritiro che iniziera’ a partire da domani. Al termine della partita di domenica scorsa Ancelotti ha attaccato direttamente i suoi giocatori: “Io mi prendo la maggior parte delle responsabilita’, ma anche i giocatori si devono sentire responsabili: in campo ci vanno loro e devono provare a mettere sempre la stessa intensita’ come collettivo. Non ce la stanno mettendo tutta o lo fanno solo in parte”. (i tratta finora di una delle peggiori stagioni del Napoli da quando e’ tornato in serie A nel 2006. Tralasciando i primi tre anni di assestamento, peggio di cosi’, dopo la quattordicesima giornata, ando’ soltanto nella stagione 2009/10, con Mazzarri in panchina, subentrato a Donadoni, e una rosa nettamente inferiore rispetto a quella di oggi. Quel Napoli, allora 11esimo, termino’ il campionato al sesto posto. Nella stagione 2016/17, seconda di Sarri, gli azzurri erano settimi come adesso ma vincendo contro l’Inter alla 15esima giornata salirono fino al quarto posto, cosa impossibile da ripetere nell’immediato futuro visto che tra il Napoli il Cagliari, quarto, ballano 8 punti. Carlo Ancelotti ha in questo momento la peggior media di punti per partita della sua carriera: 1,54, mezzo punto in meno rispetto a quella finale della scorsa stagione. A questo punto, l’anno scorso, il Napoli era secondo con 32 punti, 12 in piu’ rispetto ad ora e una media di 2,2 punti a partita, 28 i gol segnati e 14 quelli subiti con un vantaggio di 3 punti sull’Inter di Luciano Spalletti terza. La situazione ambientale ha sicuramente destabilizzato la squadra, ma alcune colpe vengono imputate – dalla tifoseria – anche al gioco dell’ex allenatore del Milan il cui 4-4-2 non ha mai convinto pienamente i partenopei. Suona profetica la battuta di Ancelotti in ritiro quando, seduto tra il pubblico si finse uno degli spettatori e chiese a Lorenzo Insigne: “Come mai ti trovi meglio in Nazionale con un altro modulo?”, tra il divertimento generale di tutti i presenti, compreso il capitano del Napoli. Adesso che Insigne sta disputando una stagione sottotono ed e’ ritenuto uno dei principali colpevoli dell’ammutinamento, sembrano lontanissime le risate del gruppo. Soprattutto se si pensa che l’anno scorso, spostata piu’ vicino alla porta, l’ala azzurra aveva segnato, a questo punto, 7 gol e fornito 3 assist, mentre oggi e’ a quota 3 marcature e 5 passaggi vincenti, in uno scenario dove tutto il Napoli stenta in attacco e non riesce a fare piu’ di un gol in una singola partita dal 2-2 contro l’Atalanta del 30 ottobre.
Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2019 - 17:53