Con l’ultimo appuntamento, previsto per domenica 15 dicembre, si conclude la rassegna di danza “Movimentale la danza al TAN” che ha dato avvio alla stagione 2019/20 del Teatro Area Nord.
In programma due lavori di rilievo internazionale: Steel Orchid – Il fuoco liberato, estratto da Prometeo – Oltre il fuoco e Anatomie spirituali, estratto da Leonardo da Vinci.
STEEL ORCHID – IL FUOCO LIBERATO (ESTRATTO DA PROMETEO – OLTRE IL FUOCO), ideazione e coreografia Raphael Bianco, assistenti alla coreografia Elena Rolla, maitre de ballet Vincenzo Galano, musiche György Kurtág, costumi Born In Berlin, Raphael Bianco, Melissa Boltri.
Danzatori Maela Boltri, Vincenzo Criniti, Vanessa Franke, Cristian Magurano, Paolo Piancastelli, Alessandro Romano
“Prometeo – oltre il fuoco” è il terzo lavoro della Trilogia della Civiltà, ideata da Raphael Bianco e preceduta da due creazioni (Orlando e Faust).
Il tema dello spettacolo è Prometeo, declinato al suo valore simbolico, archetipico e sociale con tutte le relative riflessioni estetiche, etiche e sociali su cui si incentrano i differenti lavori dei coreografi.
“Molti sono i personaggi che incarnano il Prometeo moderno, – racconta Bianco – da Gandhi a Martin Luther King, ma per questo lavoro mi ha ispirato una donna: Aung San Suu Kyi, leader birmana per la resistenza non violenta contro il regime militare che opprimeva il suo paese e il cui soprannome è: Steel orchid– orchidea d’acciaio. Prometeo è un corpo di donna che si fa canto, un mantra per la libertà, sussurrato e declinato con passione, leggerezza e ferma determinazione. Il fuoco non è rubato ma liberato contro ogni forma di oppressione: in nome della civiltà, della pace e della giustizia”.
ESTRATTO DA LEONARDO DA VINCI – ANATOMIE SPIRITUALI
Ideazione e coreografia Raphael Bianco, assistente alla coreografia Elena Rolla, maitre de ballet Vincenzo Galano, musica Karlheinz Stockhausen
“Leonardo da Vinci: anatomie spirituali” è la seconda tappa del Progetto “Ergo sum” di Raphael Bianco per la Compagnia EgriBiancoDanza: progetto iniziato con lo spettacolo “Essais: d’après Montaigne” nel dicembre 2018.
Il lavoro è dedicato al genio di Leonardo da Vinci a distanza di 500 anni dalla sua scomparsa.
Un lavoro coreografico e coreologico dove il corpo, sollecitato e sezionato fra staticità e movimento, diventa storia di sé e altro da sé senza una reale e concreta narrazione.
Una coreografia che incarna un’indagine sul corpo dei danzatori in un vero processo di vivisezione. Un processo creativo che si snoda fra multimedialità, suoni della natura ed echi di musica rinascimentale.
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