“E’ una vittoria per Bergamo, per tutte le componenti del mondo Atalanta, dai tifosi alla dirigenza passando per i giocatori e lo staff. Il legame forte ci ha dato la spinta per riuscirci”. Gian Piero Gasperini esulta da Kharkiv dopo il tris della sua Dea allo Shakhtar che vale gli ottavi di finale di Champions League: “Fino al terzo gol non ero tranquillo: siamo contenti per noi e anche per il calcio italiano. Il nostro modo di giocare fa acquisire credibilita’ a tutto il movimento nazionale – rimarca il tecnico nerazzurro -. Ce la siamo meritata perche’ siamo cresciuti nel corso di una competizione difficile e di alto livello: abbiamo cominciato a crederci dal pari col Manchester City quando Dinamo e Shakhtar hanno fatto 3 a 3”. Il tecnico sembra voler dare appuntamento ai tifosi, mentre in centro a Bergamo a Porta Nuova subito dopo il triplice fischio sono cominciati i caroselli di auto: “Rientriamo a Orio al Serio un po’ tardi, i tifosi ancora di piu’, vediamo se riusciamo a incrociarci – sorride -. All’esterno dello stadio qui a Kharkiv ho visto gente fuori di testa dalla gioia. All’andata era stata una beffa, quel gol al 95′ sembrava averci tolto ogni speranza. C’e’ da credere un po’ nel destino, ma la qualificazione era una possibilita’ che sentivamo. Abbiamo colto l’attimo sapendo soffrire quando loro sono cresciuti durante il primo tempo dopo un nostro ottimo inizio”. Gasperini parla di qualche singolo, soprattutto quelli che non c’erano: “Toloi, Ilicic e Zapata sono giocatori fondamentali, anche se abbiamo un gruppo molto affidabile e il successo e’ da dividere tra tutta la squadra. Ibanez stesso ha dato un contributo prezioso, e’ un giocatore che ha avuto la sua opportunita’ in ermegenza e che ne avrebbe avute di piu’ se fosse andato in prestito. C’e’ un gruppo allegro, giovane e molto unito: adesso c’e’ voglia di festeggiare”. Nessuna preferenza per l’avversaria a fine febbraio (come seconda l’Atalanta gioca in casa a Milano): “A parte Manchester City e Juventus possiamo incontrarle tutte, ma non credo che Lipsia e Valencia siano piu’ facili delle altre. Magari qualcuno preferisce il Paris Saint-Germain per il Moulin Rouge: di sicuro andiamo in qualche bel posto”.
Articolo pubblicato il giorno 11 Dicembre 2019 - 22:16