Le lacrime vedendo la mamma a fine partita, orgogliosa del suo ragazzo che, a diciassette anni, ha avuto la freddezza di realizzare un rigore al debutto da titolare in Serie A con la maglia dell’Inter: Sebastiano Esposito si commuove e ringrazia Romelu Lukaku per avergli ceduto il tiro dal dischetto. “Ho appena visto mia mamma – dice a fine partita – il gol è per lei”. Il club nerazzurro posta la foto di Esposito che abbraccia la mamma sul proprio profilo ufficiale e la foto diventa virale sul web. L’enfant prodige dell’Inter non ha tradito le attese e grazie al gesto di Lukaku scrive una nuova pagina della storia del club nerazzurro: è il più giovane giocatore dell’Inter a segnare a San Siro. Una carriera di record abbattuti, con umiltà e senza sbagliare nessuna occasione. Il presidente Steven Zhang gli dedica una storia su Instagram: “Con il duro lavoro e con il coraggio, le belle storie possono nascere in giovane età”. E gli applausi arrivano anche da Antonio Conte: “L’ho visto crescere, l’ho trovato in ritiro che anche nel volto era un ragazzino… E’ un ragazzo sveglio, avrà futuro”. “Sto raccogliendo i frutti del mio lavoro – dice Esposito – di quei panini mangiati prima degli allenamenti. Nella vita non bisogna mai mollare. Ma c’e’ ancora tanto da lavorare”. I sacrifici di una famiglia trapiantata da Castellammare di Stabia per seguire le ambizioni calcistiche dei figli. Sebastiano che svetta tra i compagni nelle giovanili dell’Inter, poi la chiamata in prima squadra, la rinuncia al Mondiale Under 17, il debutto in Champions, poi la serata magica da titolare contro il Genoa. “Deve restare con i piedi per terra”, disse il padre qualche settimana fa. E lo farà seguendo insegnamenti e movimenti dei compagni più grandi e di giocatori del calibro di Romelu Lukaku, oggi un pò maestro, un pò fratello maggiore. Dopo che l’arbitro ha concesso il rigore, ha preso palla, l’ha messa sul dischetto, poi si è avvicinato ad Esposito e, abbracciandolo, gli ha dato la carica per scrivere un pezzo di storia nerazzurra. E’ la prova che nell’Inter non esistono individualismi, che vince il gruppo rispetto ai record personali e che Lukaku è il vero leader di questa squadra, faro dell’attacco e simbolo di questa nuova Inter pronta a lottare fino alla fine per il titolo.
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