<br>“Il Tempo di Morire” è il titolo del libro del magistrato Eduardo Savarese che verrà presentato il 5 dicembre, alle ore 16, nella sede della Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria presso il Maschio Angioino. L’evento viene promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi – assieme al suo presidente Giuseppe Benedetto, chiamato a introdurre il libro di Wojtek Edizioni – che riparte con le proprie iniziative in città grazie alla recente nomina del referente campano, Ugo de Flaviis. Assieme all’autore, al dibattito prenderà parte anche il professor Lucio Romano, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il libro: C’è un tempo per morire e di morire per ognuno di noi, difficile pensarci e difficile ancor più parlarne, perché di morte non si parla, nonostante sia la fine che attende tutti.
Il testo di Savarese, invece, disseziona il tema della morte: morte prematura, morte improvvisa, suicidio, eutanasia, nutrizione artificiale, dignità e santità della morte. In un andirivieni continuo tra racconto autobiografico e trattazione saggistica, le pagine di Savarese, con grande levità di toni, pongono dubbi e cercano risposte da una prospettiva che è, insolitamente, al contempo laica e religiosa. Il tempo di morire dà un esempio e un contributo concreti a uno degli obiettivi perseguiti dall’autore: la creazione di una cultura della morte.
Eduardo Savarese. Classe 1979, vive a Napoli, è magistrato e studioso di diritto internazionale. Per le edizioni e/o ha pubblicato i romanzi Non passare per il sangue (2012) e Le inutili vergogne (2014), e il saggio-racconto Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma (2015). Tiene un corso di scrittura creativa per diversamente abili presso l’associazione Onlus A Ruota Libera e collabora con Il Corriere del Mezzogiorno.
Articolo pubblicato il giorno 2 Dicembre 2019 - 11:10