Il nuovo romanzo di Prisco Bruno “Il mistero di Ruth”, Graus Edizioni, è una storia d’amore, intima e intensa che condividono i due protagonisti, legati da una di quelle unioni che, volute dal destino, non possono rassegnarsi ad essere condizionate da limiti di tempo ma sono appunto “destinate” a durare per sempre. Un uomo racconta la propria donna e, quando lei prematuramente lo lascia per un male incurabile, prova a raccontare se stesso.
Questa è la storia di due solitudini, di due anime, colte e sensibili, che si incontrano e si fanno corpo comune, chiamato a generare, non senza difficoltà, vite non tutte viventi e qualcuna segnata da gravi difficoltà fisiche, che saranno risolte grazie al costante, quotidiano impegno dei due coniugi.
Eroica, nella sua nobile quotidianità, appare la figura di Ruth, moglie e madre davvero esemplare e, all’unisono, si prospetta con sempre maggiore consistenza interiore l’immagine di Ian, il quale contraddice pienamente ogni falsa e superficiale idea di maschilismo, costretto, come sarà, a difendersi dalle avances sempre più dichiarate di una femminilità, avida e sensuale.
Ruth e Ian è come se fossero lontani dal mondo, dalle sue impellenti richieste di realtà: l’una, intenta a coltivare una sua inalterabile purezza interiore; l’altro, a rincorrere sogni, che risalgono alla sua infanzia e giovinezza con punte poetiche degne di esemplari eroi letterari, non contaminati dalle pressioni di un quotidiano, lontano anni luce da ogni logica emotiva e sentimentale.
Un amore cosmico non poteva allora accontentarsi di rimanere confinato alla terra. Il mistero di un qualcosa, che è dentro e fuori la vita, è il vero nucleo di una narrazione, che dall’inizio alla fine si misura con esso, esplodendo nel capitolo finale, nel quale si sostanzia saldamente la piena consapevolezza che la vita, soprattutto quando è dominata da questo straordinario sentimento, può andare oltre se stessa e due anime, nate per stare insieme, possono continuare a dialogare e farsi forza, superando così il naufragio inevitabile a cui la morte fisica espone. Qui risiede il forte messaggio che Prisco Bruno vuole dare e lasciare, contro ogni depressione, ogni conseguente decadenza del corpo e della mente, che può seguire la fine di una persona unica, indispensabile e irripetibile.
Presentazione giovedì 19 novembre ore 17.00 al PAN (via Dei Mille, 60) – sala Di Stefano – di Napoli. Con l’autore interverranno il prof. Francesco D’Episcopo, prof. Ugo Morelli; presenterà la giornalista Maria Parente.
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