Cosenza. Commercializzavano falso olio biologico ottenuto con prodotti chimici e fitosanitari e reimpiegavano i proventi della frode per acquistare immobili oggetto di asta fallimentare e finanziare un centro di accoglienza per immigrati. Per questo l’ex consigliere regionale della Calabria ed ex sindaco di Amantea, Franco La Rupa e suo figlio sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Cosenza nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Paola, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di un decreto di sequestro preventivo emessi dal gip del Tribunale di Paola. I due sono indagati per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nell’esercizio del commercio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, calunnia e tentata estorsione. In particolare, l’attività d’indagine, svolta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea, ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati, padre e figlio, entrambi residenti ad Amantea, che, nell’esercizio di un’azienda agricola, hanno commercializzato 41.860 chili di olio dichiarato proveniente da agricoltura biologica, e invece ottenuto con l’impiego di fertilizzanti e pesticidi vietati in questo tipo di produzione. Gli indagati, tramite false attestazioni e nascondendo le fatture di acquisto dei prodotti chimici non ammessi, ingannavano l’organismo certificatore del ministero delle Politiche agricole e forestali, ottenendo il rilascio dell’attestato di operatore agrobiologico, grazie al quale potevano immettere sul mercato il falso olio biologico che gli fruttava più di 150.000 euro, oltre che percepire specifici contributi dall’Unione Europea e dalla Regione Calabria per un ammontare di circa 114.000 euro. Il profitto ottenuto, con una serie di operazioni finanziarie abilmente concepite nasconderne la provenienza, è stato poi reimpiegato per l’acquisto di un immobile nel comune di Serra d’Aiello in provincia di Cosenza, avvenuto nell’ambito di un’asta fallimentare. Le indagini condotte, inoltre, hanno permesso di ricondurre la proprietà di fatto sia dell’azienda agricola, che degli immobili successivamente acquisiti, all’ex consigliere regionale, già colpito in passato da misura di prevenzione patrimoniale. In particolare, è stato sottoposto a sequestro il 50% di un complesso immobiliare a Serra d’Aiello nonché denaro ed altre utilità nella disponibilità degli indagati.
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