Carni putrefatte e discarica a cielo aperto. E’ lo scenario ritrovato dagli agenti della polizia municipale di Castel Volturno. In via Tevere, in località Destra Volturno, una villa di 300 metri quadrati era utilizzata per la macellazione di capi ovini e deposito di rottami. Poco dopo le 12 gli uomini della municipale hanno fatto irruzione nella villa ritrovando due immigrati regolari africani S.D., di 39 anni, e J. V., di 36 anni, che gestivano indisturbati i loro traffici. Il pian terreno era utilizzato dai due africani come macello dove venivano sgozzati gli animali e lasciati in un secchio prima di esser destinati a rivenditori locali o in qualche ristorante del litorale. Il cortile annesso invece era adoperato come deposito di carcasse d’auto, telai, sezioni di motori o anche elettrodomestici come frigoriferi e cucine. Tutto di dubbia provenienza e possibile provento di furto su cui gli agenti stanno indagando.
In un angolo del cortile sono state rinvenute capre e pecore pronte al macello. Una seconda porzione del cortile era utilizzata come punto di raccolta di abiti ed accessori da destinare all’Africa o comunque alla disponibilità di possibili acquirenti. Dopo una prima ispezione i caschi bianchi hanno rinvenuto lo sversamento di liquami fatto di olio di motori esausto, deiezioni animali e sangue nel terreno adiacente la villa. I due africani sono stati denunciati per macellazione clandestina, allevamento clandestino, sversamento illecito di rifiuti speciali pericolosi inquinamento ambientale. Il blitz nella villa dell’illegalità è frutto del lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e l’amministrazione castellana volta alla repressione dei traffici illeciti ed i reati ambientali.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2019 - 08:54