La Seconda Corte di Assise di Napoli(presidente Alfonso Barbarano) ha condannato all’ergastolo Giuseppe Polverino, capo dell’omonimo clan di Marano di Napoli, e di Giuseppe Simioli, elemento di spicco dello stessa organizzazione malavitosa, per l’omicidio di Giuseppe Candela, detto “Peppe 13 anni”, assassinato nel centro di Marano di Napoli, nel luglio del 2009, su specifico ordine del boss, che ne aveva decretato la morte durante un summit in Spagna. Secondo le indagini degli allora pm antimafia Woodcock e Di Mauro, Candela venne punito perché stava gestendo i suoi affari in autonomia e senza più rispondere al clan. Nel febbraio del 2016, nell’ambito delle indagini per quel fatto di sangue, i carabinieri notificarono quattro misure cautelari per Polverino, Simioli e anche a Raffaele D’Alterio e Biagio Di Lanno, quest’ultimo all’epoca collaboratore di giustizia.
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