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Arrestato psichiatra, falsificava certificati porto armi

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Cento euro per un certificato finalizzato a ottenere l’invalidita’ dell’Inps, circa 50 per il rilascio o il rinnovo del porto d’armi. Nell’arco di un mese di osservazione durante l’indagine dei carabinieri del Nas di Latina, sono 150 i certificati falsi documentati e rilasciati, dietro pagamento, da un medico psichiatra in servizio al Centro di salute mentale della Asl di Latina, nella sede di Fondi. Le telecamere installate dagli investigatori hanno immortalato i contatti e gli scambi di denaro tra il medico e gli intermediari che di volta in volta si rivolgevano allo psichiatra per conto di altre persone. Tra questi, un avvocato del foro di Latina, alcuni soggetti che operavano all’interno di patronati, il comandante della polizia municipale di Monte San Biagio, un responsabile dell’associazione Arci Caccia di Terracina. In totale sono undici le persone finite agli arresti, nove in carcere e due ai domiciliari, tra cui un soggetto gia’ detenuto che aveva ottenuto certificati medici che gli avevano consentito di uscire dal carcere di Latina per visite mediche in realta’ mai effettuate. In alcuni casi, infatti, il medico aveva anche certificato false patologie o finti aggravamenti di malattie che potevano agevolare la scarcerazione di detenuti o il loro allontanamento dagli arresti domiciliari giustificato da visite mediche. Per tutti le accuse sono, a vario titolo, di corruzione, falso ideologico, interruzione di pubblico servizio, falsita’ ideologica commessa da pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato, false attestazione o certificazioni. Un giro d’affari e un danno all’Inps che al momento e’ impossibile quantificare. Il sistema era infatti ben radicato e consolidato e andava avanti da molto tempo, coinvolgendo un gran numero di persone. Sono 70 infatti gli indagati a piede libero, tutti beneficiari dei falsi certificati rilasciati dal medico, che attestavano invalidita’ in realta’ non esistenti e idoneita’ al porto d’armi a soggetti potenzialmente privi dei requisiti psicologici necessari. Nella gran parte dei casi accertati dagli investigatori il medico non incontrava neppure i pazienti, ma rilasciava i documenti richiesti direttamente agli intermediari preoccupandosi pero’ di preparare adeguatamente i propri clienti alla visita della commissione. Dopo aver accertato la mole di certificati falsi rilasciati, i carabinieri del Nas sono risaliti ai destinatari del porto d’armi, sequestrando le rispettive licenze e complessivamente 104 armi tra le province di Latina, Caserta e Roma. Nell’ambito della stessa indagine sono stati inoltre accertati casi di assenteismo dello stesso medico, che in piu’ occasioni aveva abbandonato il posto di lavoro per incombenze di natura personale, sospendendo cosi’ un servizio pubblico per il quale percepiva uno stipendio di circa 2mila euro. “Abbiamo dovuto necessariamente restringere il campo e l’arco temporale dell’attivita’ di indagine – spiega il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza che ha coordinato l’inchiesta – ma i numeri ci indicano che il sistema corruttivo era ben piu’ ampio, diffuso e organizzato”.In carcere sono finiti Antonio Quadrino, Silvano Centra, Massimiliano Del Vecchio, Stefani Di Biagio, Antonio Di Fulvio, Bruno Lauretti, Mary Lombardozzi, Fausta Mancini, Tania Pannone. Arresti domiciliari per Aldo Filippi e Tommaso Rotunno.


Articolo pubblicato il giorno 10 Dicembre 2019 - 21:50

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