Carlo Ancelotti ha parlato ai microfoni di Sky Sport, per commentare il pareggio della Dacia Arena contro l’Udinese: “Nel secondo tempo c’è stata una reazione di atteggiamento, può rappresentare un segnale positivo, mentre è un segnale molto negativo il primo tempo. Cerco di essere positivo e pensare che questa squadra abbia voglia e carattere per uscire da questo momento difficile che rimane. Squadra lenta ed involuta nel primo tempo, molto più sciolta nella ripresa. Serve una scintilla per svoltare da questo momento che è complicato. Abbiamo una partita importante martedì, servono tutte le forze per passare il turno”.
I pensieri dopo il primo tempo. “Bisognava trovare una maniera di togliere questa apatia, mancanza di idee. Al di là dell’atteggiamento abbiamo anche spinto di più con i terzini”.
Coinvolto nel progetto? “Si, nel calcio quando si fa bene è merito dei giocatori e quando si fa male è colpa degli allenatore, mi sento più coinvolto adesso rispetto a quando le cose vanno bene. Dobbiamo cercare di tirar fuori il meglio da questa squadra”.
Perchè la squadra non tiene alto il ritmo con convinzione? “La preoccupazione in questo momento prevale su lucidità, chiarezza e coraggio. Ho visto una squadra più sciolta nel secondo tempo, dobbiamo insistere lì. Abbiamo preso un gol da… (sorride, ndr). Non so come dire, ridicolo! La partita è stata preparata molto nell’aspetto difensivo, abbiamo anche recuperato qualche palla ma invece di andare avanti siamo tornati indietro”.
Cambio di Insinge? “Non aveva fatto bene come non avevano fatto bene altri. Ho cercato di modificare l’assetto mettendo la punta alta e forzando il gioco sulla sinistra con Lozano. Insigne si sente responsabile della situazione perchè è il capitano, ma lui ha gli stessi problemi degli altri. A questa squadra serve tranquillità”.
Ci rimarrebbe male se Gattuso avesse parlato col Napoli? “Farebbe parte del gioco (ride, ndr). Tra l’altro Rino è un fratello. Non gli ho chiesto nulla, io credo a quello che dice il presidente che dice che ha fiducia in me”.
Ha mai pensato di lasciare? “No, mi sento più coinvolto adesso rispetto a quando le cose vanno bene. Le cose più male sono andate e più bene andranno”.
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