I capolavori della sartoria del Teatro San Carlo, in mostra a Palazzo reale dal prossimo 4 gennaio. Tutù scintillanti, costumi dai mille colori, gioielli, bozzetti comporranno “Fiabe al Museo”, l’esposizione curata dalla direttrice della sartoria del Massimo partenopeo, Giusi Giustino, che vuole essere un trait d’union tra le favole e la musica. L’iniziativa è di Memus, il museo e archivio storico del teatro di San Carlo, per offrire, in particolare, ai bambini un luogo in cui ammirare le creazioni piu’ belle che hanno arricchito il palcoscenico. Ma, anche per consegnare al pubblico adulto un ideale viaggio che, attraverso gli oggetti, descrive la storia della musica di tutti i tempi che, da sempre, ha trovato nel mondo fiabesco una fonte inesauribile di spunti per tragitti musicali capaci di spalancare sipari magici.
“Questo è un luogo dei sogni”, commenta il sovrintendente Rosanna Purchia. “L’archivio storico del teatro San Carlo – sottolinea – è un work in progress per il quale stiamo faticosamente battagliando da anni per avere un luogo che raccolga la memoria del teatro. Lo stiamo facendo a piccoli passi dati i mezzi che ci mancano, pero’ lo facciamo con molta tenacia”. Gli abitini bianchi appesi al soffitto, i gioielli nelle teche, i pannelli dipinti a mano rapiscono e i visitatori immaginano e rievocano le rappresentazioni teatrali. Nell’esposizione, ampio spazio anche alla sezione ‘contemporanea’ con gli spettacoli messi in scena, in prima assoluta, negli ultimi anni dalla Scuola di Ballo del San Carlo su musiche di Gaetano Panariello. “L’allestimento è molto faticoso”, spiega Giusi Giustino illustrando come “più di un percorso”, abbia preferito “mettere il tutto mischiato” perché “la fantasia deve volare, non deve avere limiti”. Come quella dei più piccoli quando vedranno i costumi appesi delle fate di Pinocchio o il drago dello Schiaccianoci.
Articolo pubblicato il giorno 23 Dicembre 2019 - 19:49