Caserta. Un collegamento transnazionale nel traffico di eroina con Castel Volturno, centro nevralgico dello smistamento della droga. E’ quanto hanno scoperto in 4 anni di indagine i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, coordinati dalla Dda di Napoli; un’indagine che ha portato questa mattina all’arresto di 16 persone (13 in carcere e 3 ai domiciliari) prevalentemente cittadini di nazionalità nigeriana e ghanese, ma anche italiana, per associazione per delinquere dedita all’importazione, distribuzione in Europa e in Italia e alla cessione sul territorio nazionale di ingenti quantitativi di eroina. L’organizzazione era composta prevalentemente da nigeriani che attraverso i cosiddetti ‘corrieri ovulatori’ e bagagli a doppio fondo riuscivano a importare la droga dal Pakistan all’Italia attraverso la Nigeria, il Niger, il Malawi, l’Uganda, la Tanzania, il Ruanda, la Turchia e l’Olanda. Capi e promotori del gruppo erano tre nigeriani, di cui due con dimora rispettivamente a Castel Volturno e Villa Literno e un altro in Ruanda. La droga una volta in Italia veniva ulteriormente lavorata e poi ceduta ad una fitta rete di spacciatori nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Palermo, Firenze e Cagliari. Alto il giro di denaro intorno alla rete. Si andava dai 40mila euro per acquistare all’ingrosso un chilo di eroina, mentre il prezzo corrisposto ai corrieri ovulatori variava a seconda della complessità del viaggio, dai 3mila euro fino ai 6mila euro per trasportare droga nello stomaco dall’Uganda all’Italia. Dalle indagini è emerso che il gruppo utilizzava spesso anche donne per importare la droga che veniva nascosta o nelle parti intime oppure attraverso ovuli che venivano ingeriti. I militari dell’Arma hanno fermato persone collegate alla banda ai vari aeroporti con addirittura più di un chilo di droga nello stomaco. L’alta possibilità che il corriere non arrivasse sano e salvo in Italia, si scopre dalle intercettazioni, faceva si’ che prima di ogni viaggio dei corrieri, i capi dell’organizzazione contattassero dei maghi per dei riti tribali nigeriani per assicurare fortuna ai corrieri. Dalle intercettazioni è emerso anche che gli importatori sarebbero stati aiutati da forze di polizia dei Paesi africani e dipendenti delle dogane africane che, dietro compenso, avrebbero facilitato il loro passaggio ai varchi degli aeroporti. Per evitare intercettazioni, il gruppo era solito usare non solo un linguaggio criptico per indicare la droga, ma sostituiva continuamente le schede telefoniche intestate a terze persone, oppure usavano skype o posta elettronica con provider esteri. Durante le indagini, sono state registrate 24 importazioni di droga dall’estero e 117 episodi di cessione a terzi e arrestati in flagranza di reato 19 persone. Proprio in uno di questi arresti, i Carabinieri hanno intercettato un summit tenuto a Castel Volturno tra i promotori locali e quelli africani che discutevano delle nuove strategie per eludere i controlli e gli arresti. Nel corso dell’intera operazione sono stati sequestrati complessivamente 976 ovuli e 2 pacchi occultati nei bagagli per un peso di 19 chili.
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