Le operazioni di demolizione delle case in via Panoramica a Terzigno è iniziata da quattro giorni. Oggi quello che preoccupa i residenti delle vicine abitazioni è il rischio polveri. In zona non sarebbe stato attuato un piano di contenimento ragion per cui tutta l’area intorno al Parco Santa Lucia inevitabilmente risente dell’effetto delle polveri sollevate. Il rischio e la pericolosità che si viene ad evidenziare sono dovute alle polveri miste, alla potenziale presenza di fibre minerali artificiali, polveri di legno, silice, amianto, cemento, bitumi, catrami e altri prodotti come collanti e adesivi. Un disagio quotidiano al quale si aggiungono le vibrazioni del terreno al passaggio dei mezzi e i rumori. Quella di Terzigno è una sofferenza senza fine, per chi la casa non c’è la più e per chi ha la fortuna di averla ancora. Nel pieno del Parco del Vesuvio 14 famiglie vedono giorno dopo giorno la loro abitazione demolita dai “morsi” di una gigantesca ruspa, senza ancora capire perchè; perchè 14 tra appartamenti e villette acquistate oltre dieci anni fa, alcune nel 2017 addirittura all’asta bandita dal Tribunale di Nola, stipulando regolari rogiti notarili, mutui presso banche e pagando le tasse comunali, sono in pratica strutture fantasma; un intero agglomerato urbano, realizzato senza alcuna concessione edilizia. Regia della truffa una società immobiliare intestata a prestanomi di un noto costruttore. A costruire realizzare le abitazioni è stata la società immobiliare Futura 2001 srl, intestata ad una coppia di anziani coniugi Maria Aquino e Giuseppe Cirillo, suoceri del noto costruttore Andrea Vaiano – già al centro di un’inchiesta della Dda di Salerno per la realizzazione del Polo scolastico a Scafati e ex presidente dell’Us Scafatese calcio -, è lui il protagonista non trascurabile dell’intera vicenda. La Futura 2001, nome che sa di beffa alla luce di quanto accaduto dopo, realizzò il complesso residenziale, grazie alla concessione edilizia (la stessa richiamata nei rogiti notarili) n. 590/87 rilasciata dal Comune di Terzigno ad Amura Raffaela. La concessione porta la firma dell’allora sindaco Pietro Pagano. Ma pare che quel permesso a costruire sia stato poi annullato, o quanto meno non era stato rilasciato per realizzare quelle 14 costruzioni. Un particolare che i proprietari hanno scoperto solo nel 2013 quando si sono visti recapitare gli ordini di abbattimenti ai quali hanno proposto ricorso. Un ricorso respinto, fino all’ordine arrivato dal Tribunale di abbattere le strutture. Un barlume di speranza i residenti lo avevano riposto nel attuale Sindaco Francesco Ranieri che avrebbe potuto acquistare il patrimonio “considerato” abusivo immaginando per esso la locazione agli stessi occupanti oppure la dismissione secondo parametri calmierati. Oltre al danno, in questa spirale di responsabilità, rimpalli, cecità burocratica, promesse finite a bolle di sapone, si aggiunge la la beffa. I truffati dovranno pagare le spese di abbattimento e rimozione delle macerie: circa 800 mila euro.
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