Matteo Berrettini entra di diritto nella storia del tennis italiano. Quella contro Dominic Thiem è la prima vittoria di un azzurro nella storia delle Atp Finals. Sul veloce indoor della ‘O2 Arena’ di Londra, il tennista romano si impone in due set 7-6 (7-3), 6-3 sull’austriaco in meno di un’ora e mezza.Un’impresa per il 23enne, numero 8 al mondo. Perché mette a segno qualcosa che non era riuscito nemmeno a due signori di questo sport come Adriano Panatta e Corrado Barazzutti: portare a casa una gara al Masters. Chapeau. Dopo un primo set combattuto, Berrettini, reduce dalle sconfitte con Novak Djokovic e Roger Federer e già eliminato dal Master, conquista il secondo con un grande servizio, il solito dritto potente e anche qualche bel rovescio, il colpo in cui deve migliorare di più. Con questo successo all’ombra del Big Ben, il talento romano saluta la capitale inglese, guadagna 200 punti in classifica Atp e i 215mila dollari del montepremi in palio per questo match. Ora lo attende la Coppa Davis a Madrid, in programma da lunedì 18 a domenica 24 novembre.Non crede ai suoi occhi e tradisce commozione questo ragazzone, 196 centimetri per 90 chili, dopo la terza gara in pochi giorni alle Finals. “Sono molto fiero per il mio team, la mia famiglia e i miei amici. E’ una stagione incredibile, spero di tornare il prossimo anno. Senza questi ragazzi non sarebbe stato possibile. Sono felice di chiudere con una vittoria”, dice a caldo. E poi analizza: “Con Thiem ho giocato sempre partite molto combattute. Sono stato bravo a tenere mentalmente nel primo set, sono molto contento della mia prestazione nonostante non sia al 100% fisicamente”. “Ho vissuto diversi momenti difficili in questa stagione, sono stato insopportabile nei giorni brutti ma il mio team è stato incredibile. Ora mi devo riposare in vista del prossimo grande evento e poi ci saranno le vacanze”, sorride.Insomma, Berrettini, dopo una stagione da incorniciare con la semifinale allo Us Open, i titoli Atp di Budapest e Stoccarda, il volo spiccato fino all’ottava piazza nel ranking mondiale, si gode il traguardo delle Atp Finals, con i top class della racchetta. “Un voto? Io credo che bisogna prendere tutto, non solo come ho giocato ma anche come sono stato in campo a testa alta. Mi do – rivela – un bell’8, potevo avere più chance, sono contento e sono andato oltre qualche attacco fisico”. Il tennista romano, sia chiaro, è una macchina. Il motivo è presto detto: “Sto già pensando al prossimo anno, a sentirmi più forte, ad essere più forte. Voglio arrivare qui ed essere più competitivo con questi grandi campioni. Se dovessi qualificarmi, sarei più forte. E’ una questione di esperienza, devi soffrirci e poi impari”. In vista del 2020, per Berrettini c’è sicuramente un obiettivo: “Vorrei continuare a questo livello perché questa è la strada giusta, lavorare tanto e regalare tante emozioni ai tifosi del tennis”.
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