NAPOLI – “L’economia del mare è una risorsa fondamentale per il sistema Paese, che però occorre rilanciare rapidamente. Parliamo di un settore che rappresenta il 10 per cento dell’economia nazionale, con 800 mila addetti e 200 mila imprese. Oggi occorre una nuova governance, nuovi modelli per governare le imprese armatoriali che attualmente sono gestite da famiglie che hanno bisogno della consulenza dei professionisti per diventare più moderne ed equilibrate”. Lo ha detto Liliana Speranza, consigliere delegato dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta, nel corso del forum sull’Economia del mare e nuovi modelli di Governance che si è tenuto presso la sede dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli.
“L’economia del mare è un progetto che stiamo portando avanti come Consiglio nazionale per creare professionisti che abbiano sempre maggiore capacità di conoscenza del settore – ha evidenziato Giuseppe Laurino, consigliere nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili -. Lo stiamo facendo con i corsi di formazione e una mappatura dei professionisti che già operano in questo ambito. Napoli, a tal proposito, è una città capofila”.
Per Antonio Tafuri, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, “gli avvocati vogliono essere presenti nello sviluppo dell’economia del mare. Occorre che i professionisti lavorino in sinergia tra loro per offrire consulenze sempre più specializzate”.
Secondo Mario Mattioli, presidente di Confitarma, “il nostro è un settore importantissimo, basti pensare che il 90 per cento delle merci che troviamo in un qualsiasi negozio è trasportato via mare. In Europa, l’economia del mare ha linee guida di supporto al settore molto precise e l’Italia ha un ruolo di primo piano. Ma adesso serve uno sforzo ulteriore per consolidarsi”.
Salvatore Lauro, presidente VolaViaMare, invece, ha sottolineato che “per gli imprenditori non è tutto rose e fiori, l’impresa in Italia non è considerata e le difficoltà sono all’ordine del giorno. Poi il settore armatoriale è ancor più complesso e c’è bisogno di una grande capacità anche finanziaria contro i Paesi di tutto il mondo. Dobbiamo sfidare nazioni che hanno meno burocrazia e più semplicità di azione. Quindi abbiamo bisogno del supporto dei professionisti per reggere l’onda d’urto”.
“La crisi che ha scosso nell’ultimo decennio il mondo delle imprese armatoriali – ha rimarcato Mariano Bruno, consigliere segretario dell’Odcec di Napoli – segnala in modo piuttosto evidente come siamo di fronte ad un cambiamento epocale. Servono modifiche strutturali nei modelli organizzativi e strategici delle imprese e occorre prendere atto che una rivoluzione di questa portata si è manifestata nell’ambito delle imprese armatoriali”.
Al forum sono intervenuti Nicola Coccia, presidente Polo dello Shipping Napoli, Angelo D’Amato, Ceo Perseveranza S.p.A. di Navigazione, Fabrizio Vettosi, managing Director di Venice Shipping and Logistics S.p.A., Paolo Guida, notaio, Arturo Capasso, presidente della commissione dell’Economia del Mare, Egidio Filetto, partner PwC TLS, Salvatore Sbrizzi, ex magistrato e componente dell’organismo di Vigilanza.
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