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Si riaccendono le speranze sulle sorti di Solomon, il cellulare aggancia una cella a Castel Volturno

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Il cellulare del giovane Solomon Lambo, il ragazzo di 24 anni scomparso dal Molise lo scorso sabato, è stato localizzato a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Non ci sono certezze sul fatto che ad accenderlo possa essere stato proprio Solomon. Dopo la scomparsa l’abitazione del giovane è stata ritrovata in condizioni preoccupanti, con il vetro della finestra infranto e la porta spalancata.
Si è riaccesa la speranza per le sorti di Solomon Lambo, il ragazzo di 24 anni scomparso dal Molise lo scorso sabato. Il cellulare del giovane è stato localizzato a Castel Volturno, in provincia di Caserta, in Campania, ma non ci sono certezze sul fatto che ad accenderlo possa essere stato proprio Solomon. Preoccupante, è, infatti, lo stato in cui è stata ritrovata dagli amici l’abitazione di Solomon dopo la scomparsa. Il vetro della finestra della casetta in via Olmo San Bernardino, a Campolieto, era infranto e la porta spalancata come se qualcuno fosse entrato dall’esterno. Intanto, le autorità hanno imposto lo stop alle ricerche dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile. La sua foto è stata diffusa a tutte le forze dell’ordine, anche in Campania. Non si esclude, tuttavia che il telefonino possa essergli stato rubato. Solomon, infatti, ha lasciato a casa documenti e soldi.

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Ghanese di nazionalità, Solomon è in Italia dal 2011, ha imparato l’italiano, si è diplomato e si integrato perfettamente nella comunità di Campolieto, che oggi trema temendo che possa essergli accaduto qualcosa. Solomon, che fa piccoli lavoretti ed è riuscito a comprare un piccolo alloggi con i suoi risparmi, è stato visto a Castellino sul Biferno. A giugno 2019 gli scadrà il permesso di soggiorno e senza un contratto di lavoro sarà rimpatriato. “È un ragazzo gentile, sempre sorridente. Quando ti camminava a fianco, stava sempre un passo indietro perché diceva che non si riteneva all’altezza”, raccontano gli abitanti di Campolieto alla stampa locale. Solomon non aveva nemici, ed era benvoluto da tutti, anche se, secondo chi lo conosce, il fatto che fosse amato dalle famiglie del posto aveva attirato su di lui l’invidia di altri migranti.

Solomon è estremamente religioso e proprio in chiesa è avvenuto un avvenimento inquietante. Poco prima della sua scomparsa, infatti, durante la celebrazione della messa, pare sia stato colto da una sorta di attacco di panico. La sera, intorno alle 22 e 30 una vicina ha riferito di aver sentito qualcuno che, urlando, intimava al ragazzo di aprire la porta.

Gustavo Gentile


Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2019 - 16:22

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