Negli ultimi giorni gli acquazzoni – o bombe d’acqua, come va di moda dire – hanno messo in ginocchio le due Pompei. Entrambe. Quella viva (ndr: si fa per dire) e quella morta, che è più viva che mai, tant’è che anche in questi giorni di Novembre non sono mancati i turisti…e le scoperte, sia pure, more solito, a scoppio ritardato. E ai turisti novembrini entrambe le Pompei hanno presentato un biglietto da visita da incubo acquatico per gli allagamenti fuori e dentro gli Scavi.
A Porta Marina Inferiore poi – in territorio comunale di Pompei ma di fatto “dentro” gli Scavi – si verificano allagamenti da terzo mondo ad ogni forte pioggia. E questo avviene dopo che da almeno dieci anni le Autostrade Meridionali hanno realizzato un tronco di fogna dal Casello Autostradale di Pompei fino al Supermarket Carrefour, ex GS. Sembra però che manchi il Collaudo per l’esercizio a regime.
E che cacchio! Dieci anni per un collaudo! Ma cosa fanno le Autostrade? E il Comune di Pompei – che negli ultimi dieci anni ha affidato la Direzione dell’Ufficio Tecnico ad almeno tre o quattro diversi ingegneri e architetti – cosa fa?
E cosa fa la Soprintendenza per evitare che questa vera e propria vergogna diventi internazionalmente nota? Porta Marina Inferiore non era Grande Progetto Pompei? Ma ora è Buffer Zone o no?
E nei Programmi Buffer Zone ha qualche precedenza? O no? Giriamo gli interrogativi al Sindaco e al Direttore Generale del Parco. Intanto auspichiamo anche che essi promuovano con la Prelatura di Pompei un tavolo di concertazione permanente. E che il tavolo sia attivo, non solo sulla carta. Può darsi che a Roma sentano meglio. E ascoltino, soprattutto, se le tre Pompei parlano in coro. Esse forse varranno in tre qualcosa più di Roccapipirozzi, che è un bel paesino del Molise sulla strada per Venafro. E noi lo tiriamo in ballo, ma rispettosamente. Sia chiaro.
Il lettore si chiede: Perché? Tra un po’ lo sveliamo.
E poi a dire la verità, a dirla tutta e senza peli sulla lingua, noi prima di tutto tiriamo un sospiro di sollievo, avendo visto che i lavori del ponte/viadotto in zona via Plinio sono in via di ultimazione. Anche perché la strada/variante di Via Plinio ad esso connessa sta invecchiando senza essere stata mai inaugurata! Temiamo però i tempi lunghi dei Collaudi. E i lettori saranno d’accordo con noi, visti i precedenti della fogna di Via Plinio che si dovrebbe riattivare in vista del riassetto viario e pedonale di tutta l’area. Intanto il progetto – per ora semiclandestino come all’inizio quello dell’EAV – sta creando mugugni e proteste negli imprenditori.
Presto li sentiremo per capire le loro preoccupazioni.
Intanto prendiamo atto che è riapparso all’orizzonte il Nuovo HUB Turistico, anche se emendato e ridotto. Lo analizzeremo presto nei suoi dettagli.
Ora però che il cavalcavia è quasi pronto, facciamo una domanda essenziale: la Variante di Via Plinio con il suo cavalcavia dovrà forse collegare Pompei con Roccapipirozzi?
Se non è così, allora perché il cavalcavia non ha una sede stradale più ampia? Forse perché la useranno soltanto tre o quattro milioni di turisti ogni anno? O forse perché deve assorbire il traffico del Sito archeologico più famoso al mondo e il suo HUB Turistico? Oppure forse esso assorbirà soltanto il traffico dei Bus che supererà dal Maximall Pompeii? E infine, senza tanti forse: a quando l’altra corsia?
Federico L.I. Federico
Articolo pubblicato il giorno 12 Novembre 2019 - 16:02