Sei colpi di pistola (forse sette, anche si aspetta il completamento dei lavori della polizia scienfitica). Un agguato in vero e proprio stile camorristico che solo per miracolo non ha provocato una tragedia. Nel mirino è finito nuovamente il giornalista Mario De Michele, che già lunedì scorso aveva subito un’aggressione da parte di due persone a bordo di una moto. Stavolta, però, si è rischiato davvero il morto. Perché dalle minacce si è passati alle pistole fumanti.
De Michele è stato avvicinato giovedì pomeriggio mentre si trovava a Gricignano d’Aversa, nei pressi della ferrovia. Era in una zona abbastanza isolata quando ha visto un’automobile avvicinarsi. Memore di quanto accaduto lunedì, si è messo in auto ed ha tentato di allontanarsi. Ma proprio in quell’istante, sono partiti da lato passeggero diversi colpi di pistola che si sono conficcati nel cruscotto e nel portabagagli, trapassando anche il poggiatesta lato passeggero.
Il giornalista è riuscito a mettere in moto l’auto ed allontanarsi verso il centro di Gricignano, mentre i suoi aggressori (almeno tre quelli visti dal collega) si sono dileguati. Sono stati immediatamente allertati i carabinieri ed anche la Procura si è subito interessata di quello che era accaduto. E’ probabile che nelle prossime ore il giornalista venga ascoltato nuovamente. Ancora stamattina gli uomini della Polizia scientifica stavano lavorando sulla sua Pegeout 308 per cercare di ricostrire quanto accaduto, che comunque dimostra la necessità di aumentare la sicurezza per il collega, ad oggi “troppo esposto” nel territorio dove vive.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2019 - 13:38