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Napoli, esperto diritto sportivo: ‘Il Caso ridefinisce rapporto giocatori-club’

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Calcio Napoli, esperto diritto sportivo: Caso ridefinisce rapporto giocatori-club Milano, 8 nov. (LaPresse) – “La frattura che si è creata a Napoli tra staff tecnico e giocatori da una parte, dirigenti dall’altra nasce sicuramente da piccoli errori di gestione che – se corretti in corsa – avrebbero sicuramente evitato le deriva a cui abbiamo assistito in questi giorni. Ma in ogni caso nell’ambito di un rapporto professionale sono sempre le regole a stabilire i contorni dello scenario in cui ci si muove. E in questo caso le norme sono chiare”.Questo il commento dell’avvocato esperto di diritto sportivo Cesare Di Cintio sul caso Napoli e le regole che definiscono i contorni del rapporto tra società e giocatori. “Ad esempio, l’art. 7.1 dell’accordo collettivo tra Lega di sere A e Aic prevede che la Società metta a disposizione del calciatore ‘un ambiente consono alla sua dignità professionale’ L’art 10.1 dell’accordo medesimo prevede che il calciatore debba ‘adempiere la propria prestazione sportiva nell’ambito dell’organizzazione predisposta dalla Società e con l’osservanza delle istruzioni tecniche e delle altre prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici’. E al comma 3 del medesimo articolo è specificato che il calciatore debba ‘evitare comportamenti che siano tali da arrecare pregiudizio all’immagine della Società’. Infine il 6 comma della medesima disposizione sottolinea come il calciatore non abbia ‘diritto di interferire nelle scelte tecniche, gestionali e aziendali della Società'”, ha continuato Di Cintio. “Il punto della questione sta quindi nel trovare il corretto bilanciamento tra le esigenze della società e la tutela della professionalità del giocatore e del proprio diritto a rifiutare una eventuale direttiva che ritiene lesiva della professionalità. A Napoli, dove la squadra ha di fatto interrotto un ritiro deciso dalla società, è difficile dire a priori chi è andato fuori dalle regole poiché spesso le apparenze ingannano. Certamente questo potrà esser un caso utile meglio a definire i contorni e limiti del rapporto tra lavoratore sportivo e società”, ha concluso il legale.


Articolo pubblicato il giorno 8 Novembre 2019 - 14:59
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