Napoli. Un luogo affollato, le scale mobili, la coda per la salita o la discesa da un convoglio: sono questi i posti preferiti dai borseggiatori che, approfittando del trambusto, mettono in atto l’attività criminosa e colpiscono senza farsene accorgere. La maggior parte dei furti con destrezza avviene proprio in queste circostanze dove il malcapitato, scelto oculatamente, diventa vittima di questo spregevole reato. Un trentanovenne cittadino senegalese, pluripregiudicato e, tra l’altro, anche borseggiatore “di professione”, la sua preda se l’era scelta frettolosamente, individuandola in una donna apparentemente distratta che si accingeva a servirsi delle scale mobili della stazione di piazza Garibaldi. Il pregiudicato si è posto immediatamente alle spalle della donna e, approfittando della ressa, le ha aperto la borsa tentando di portarle via il portafogli. Ma la signora, che tanto distratta non era, accortasi di quanto stava accadendo, ha iniziato a gridare, nel tentativo di far desistere il malvivente. Le sue grida sono state udite da una Guardia Particolare Giurata in servizio nello scalo metropolitano che è accorsa in aiuto della malcapitata chiedendo, nel contempo, l’intervento della Polizia Ferroviaria. Gli agenti della Polfer, prontamente giunti sul posto, hanno bloccato il cittadino straniero e lo hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato. Da ulteriori accertamenti effettuati dai poliziotti è emerso che lo straniero è stato più volte arrestato per aver commesso gravi reati e, nello scorso mese di ottobre, è stato condannato con la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; obbligo che ha volutamente ignorato e al quale si è sistematicamente sottratto. Giudicato con rito direttissimo nella giornata di ieri, il trentanovenne senegalese è stato condannato alla pena di un anno, mesi quattro e giorni 26 di reclusione, al pagamento delle spese processuali con l’applicazione della misura cautelare di detenzione in carcere poiché, per il Giudice, vi è “un rischio elevatissimo di commissione di altri delitti analoghi da parte dell’imputato” che, i fase di udienza, ha mostrato di non sentire “alcun vincolo dei provvedimenti dell’ autorità così che non rispetterebbe in alcun modo anche un’eventuale misura auto-custodiale”. Pertanto i poliziotti della Polfer, dopo gli adempimenti di rito, hanno condotto l’uomo nel carcere di Poggioreale per l’espiazione della pena.
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