Napoli. Una insolita “visita guidata” per mostrare il lavoro della scuola a favore dei giovanissimi di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli. Ieri mattina l’assessore con delega alla scuola, Annamaria Palmieri, ha fatto visita alle Face Zone, le tre location realizzate nell’ambito di FA.C.E. Farsi Comunitร Educanti, un progetto nazionale che vede capofila la Fondazione Reggio Children e, qui a Napoli, in partnership con lโistituto comprensivo 70 Marino Santa Rosa, lโassociazione Atelier Remida Campania e lโAssessorato allโIstruzione del Comune di Napoli.
Il progetto รจ nato per rispondere alla povertร educativa della periferia orientale e potenziare lโaccesso ai servizi educativi attraverso una serie di attivitร , assolutamente gratuite, che possano rispondere ai bisogni dei bambini: รจ destinato, infatti, ai piccoli da zero a sei anni accompagnati da genitori e/o nonni. Ogni sabato mattina bambini e adulti di Ponticelli scoprono le sorprese del mondo digitale, si lasciano affabulare dalla lettura e dal canto; si divertono con la โscienza sempliceโ e attraverso costruzioni con la carta. Insomma imparano e manipolano i linguaggi artistico-espressivi e scientifici con lโobiettivo finale di un apprendimento quanto piรน trasversale possibile. Le realtร coinvolte nei laboratori sono le associazioni Ayekantun, Nati per leggere, Aporema e Scienza Semplice. A lavoro anche gli esperti digitali della scuola e le operatrici dell’Atelier Remida.
Una serie di incontri territoriali nei mesi scorsi hanno permesso di elaborare una progettazione condivisa con genitori, docenti e realtร associative. Le speciali “lezioni” del sabato mattina coinvolgono genitori, nonni e bambini per migliorare la vita della comunitร attraverso la promozione di unโeducazione e una didattica inclusive e innovative. Le Face Zone di Ponticelli sono tre: nella sede centrale IC 70 Marino Santa Rosa, nel plesso Lotto O dello stesso istituto e presso il centro Remida in via Curzio Malaparte. Alle attivitร , iniziate lo scorso 12 ottobre, partecipano oltre 140 famiglie. Queste seguono tre percorsi: digitale, esplorazione e narrazione.
Non solo Ponticelli a Napoli. Coinvolte anche Palermo, Reggio Emilia e Teramo riunite in una rete nazionale, di cui รจ capofila la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia che vanta una esperienza e un prestigio internazionale. Numerosi incontri locali e nazionali si sono tradotti in servizi pilota che vedono la scuola come presidio della comunitร educante, capace – grazie allโimportante partecipazione delle amministrazioni comunali e piรน in particolare degli assessorati allโeducazione e istruzione, delle associazioni e delle famiglie – di aprire le porte a una nuova esperienza. Un articolato e costante lavoro di team che ha permesso di intercettare i bisogni dei genitori dellโoggi, nei vari contesti territoriali coinvolti, e di trasformarli in risposte concrete. Risposte che si sono tradotte in un servizio pilota che intende sollecitare curiositร , aprire nuovi scenari, porsi domande, partendo dalla possibilitร creativa dei materiali di scarto, dal realizzare originali esperimenti scientifici, dal conoscere laboratori elettronici, โgiocattoliโ educativi, software e attrezzi digitali. Scoprendo che lโinterazione tra creativitร , lettura, musica, scienze e tecnologia costituisce un approccio moderno allโapprendimento anche nella prima infanzia.
ยซDa anni siamo impegnati nel territorio per contrastare la dispersione scolasticaยป, dichiaraย ย Nino Marchesano, preside dellโIC 70 Marino – Santa Rosa. ยซCon questo progetto partiamo dalla fascia piรน debole, quella dello 0 – 6 anni, cominciando un lavoro di accoglienza e di qualitร didattica che vede impegnati i docenti della scuola e le associazioni con metodologie innovative per favorire la crescita e la conoscenza di bambini competentiยป.
ยซIl progetto Face rappresenta una bella sfida per tutti i partner โ cosรฌ Massimiliano Massimelli, Responsabile Comunicazione Fondazione Reggio Children โ nel promuovere una vera coprogettazione, partecipata, dal basso, a partire dalle famiglie, in tutti i territori coinvolti nel progetto, ovvero oltre a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo. E dopo 18 mesi stiamo raccogliendo i primi risultati che ci incoraggiano nel continuare con questo impegnativo percorso che si sta muovendo verso la creazione di vere e proprie comunitร educantiยป.
Articolo pubblicato il giorno 17 Novembre 2019 - 08:20