Conosciamo tutti i troll norvegesi, o i draghi orientali. Non tutti sanno, però, che anche nelle nostre terre si celano animali leggendari e mostri incredibili. Basilischi, draghi di palude, strane chimere che vivono a pochi chilometri dalla città. Una fauna immaginaria ricchissima, di cui finora però soltanto pochi erano a conoscenza.
Mostri! Animali leggendari d’Italia è un libro che colma questa lacuna, svelando tutti i segreti delle creature fantastiche nostrane. Dal Tatzelwurm, piccolo drago dell’Alto Adige, fino al Sugghiu siciliano, mostruoso incrocio fra un rettile, un topo e un cane: il testo passa in rassegna tutte le regioni d’Italia, spiegando quali mostri vi si annidano, svelando tutti i segreti di questi incredibili animali.
Venerdì 22 novembre, alle ore 18, gli autori presenteranno il libro presso la Libreria Tamu di Napoli. Annalisa Guida, della Scuola Italiana di Comix, parlerà con Francesco Boer, scrittore e ricercatore di simbologia; l’illustratore Alessandro Russo, intanto, disegnerà dal vivo i mostri trattati. L’arpa celtica di Zena Rotundi farà da accompagnamento sonoro alla serata.
A Volturara Irpina, ad esempio, c’è il drago guercio: un enorme dragone con tre teste, ma dotato di un occhio soltanto. La bestia feroce fa la guardia ad una grotta, in cui secoli fa i briganti nascosero le ricchezze accumulate durante le loro scorribande.
I briganti, a dire il vero, non si vedono più, ormai da secoli, ma il drago guercio è ancora là che li aspetta. Continua a fare il suo dovere, anche se per lui fare la guardia è una faticaccia. Sta sulla soglia della grotta, e si mette l’occhio sulla testa sinistra per guardare a sinistra, poi su quella centrale per controllare davanti, e ancora sposta l’occhio sulla testa di destra per esser sicuro che nessuno arrivi da quella parte. Forse in cuor suo spera che arrivi qualcuno a rubargli il tesoro, dispensandolo finalmente da questo gravoso compito!
A Napoli, poi, c’è uno degli animali fantastici più buffi e irriverenti: ‘a Papera Cugliuta.
Questa strana papera, nella parte superiore, non è per nulla differente dalle sue cugine domestiche. Sotto la coda, però, ‘a Papera Cugliuta è fiera di portare due possenti testicoli, da cui d’altronde riceve il suo nome. Nonostante sia un po’ esibizionista, ‘a Papera Cugliuta non è malintenzionata. Non ha mai fatto nulla di male, anche se più di una donna è svenuta alla vista della sua esorbitante mascolinità. Siccome la papera dotata compare nei giorni di Natale, è finita pure fra i personaggi tipici del presepe napoletano. Chissà se il Padreterno è contento che una bestiola così impertinente compaia nella scena della Natività!
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