Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
Intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e sequestro di persone. Sono le accuse contestate a un imprenditore di Melito di Napoli arrestato dai carabinieri del Naso insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Compagnia di Marano e del Nucleo Elicotteri di Pontecagnano nell’ambito di una serie di indagini a contrasto del caporalato. L’operazione ha avuto inizio da un controllo effettuato in un laboratorio industriale di Melito di Napoli dove si lavorano pellami, calzature e borse: qui i carabinieri hanno accertato in un primo momento la presenza di 35 operai, dei quali 14 in nero, e, in una zona defilata, al di là di una porta blindata, un altro locale dove si nascondevano altri 43 dipendenti tutti in nero tra i quali una donna incinta e due minorenni. Sequestrato il laboratorio, con le relative attrezzature, sono state contestate anche sanzioni penali e amministrative per inosservanze sulla normativa della sicurezza dei luoghi di lavoro e su quella relativa agli aspetti igienico-sanitari per 600mila euro.
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