Le sue condizioni sono estremamente gravi, facciamo presto”. E’ l’appello dell’avvocato Stravino al termine dell’udienza del processo ordinario Olimpo. Il legale dell’imprenditore Adolfo Greco chiede, ancora una volta, al Tribunale di arrivare quanto prima alla fine del processo. Oggi è stata l’ultima volta per il teste di polizia giudiziaria, l’ispettore della sezione anticorruzione della Squadra Mobile di Napoli, Diego Albrizio che ha continuato l’esame iniziato due udienze fa. Seppur in videoconferenza, all’ udienza di oggi hanno assistito gli imputati Michele Carolei, Luigi Di Martino, Attilio Di Somma, detenuti nella stessa casa circondariale. In aula Umberto Cuomo e Raffaele Carolei. Presente in video anche Luigi Di Martino detenuto nel carcere di “Milano-Opera” in regime del 41bis. Assente, ancora una volta, Adolfo Greco. L’ispettore di polizia ha risposto alle domande del collegio giudicante presieduto dal giudice Iannone e ai quesiti posti dagli avvocati difensori. Nel corso del dibattimento sono stati toccati, ancora una volta, alcuni episodi chiave delle indagini quali l’estorsione a danni di Giuseppe Imperati e il conseguente interessamento di Adolfo Greco, amico di famiglia interpellato per dei consigli su come affrontare la vicenda. L’Avvocato Michele Riggi, difensore dell’imputato Umberto Cuomo, ha posto alcune domande al teste per cercare di inquadrare al meglio la fase investigativa riguardante Cuomo e il suo ruolo. Ampio spazio anche alla posizione dell’imputato Adolfo Greco, ritenuto dagli investigatori oltre che parte attiva anche una vittima dei Clan camorristici egemoni sul territorio stabiese. E’ stata affrontata anche l’episodio relativo all’estorsione consumata ai danni dell’imprenditore da parte di esponenti del clan Cesarano la cui organizzazione ha visto numerosi esponenti finiti in carcere proprio la scorsa settimana per estorsioni ad attività commerciali presenti nella periferia nord della città. Si è parlato anche dell’incontro con Teresa Martone, vedova del boss defunto D’Alessandro, che si recò personalmente dall’imprenditore Greco per fare alcune richieste. Adolfo Greco, è emerso dall’ esame del teste in aula, nel corso dell’attività investigativa “non si è posto come esponente della criminalità organizzata” e che “non c’è un diretto riferimento tra l’imprenditore, la criminalità organizzata egemone sul territorio stabiese e la Nuova Camorra Organizzata”. Nel corso dell’attività di indagine gli inquirenti hanno visto che seppur Greco “è la stessa persona di un tempo” in nessuno dei casi ritengono che “è appartenente” ad uno o “agli attuali clan”. L’avvocato Stavino, tuttavia, ha tenuto a precisare, per ricordare che Greco è parte lesa della Camorra – che sul volto del suo assistito, poco più di sette anni fa, “è stata puntata una pistola, minacciato un autista, bruciata un’auto, che si è visto i cammorristi appostati nella sua abitazione e che ha subito estorsioni”. Sulla vicenda Greco si è anche costituito parte civile nel medesimo processo. Nella prossima udienza sarà esaminato l’ispettore Savarese che ha contribuito a gran parte delle indagini. Si ritornerà in aula la seconda settimana di dicembre. (emidav)
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Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2019 - 21:39