Avrebbe abusato di una bimba di 12 anni assidua frequentatrice della sua parrocchia. E’ la grave accusa contestata all’ex parroco di Trentola Ducenta , don Michele Mottola, di 59 anni, arrestato dalla Polizia di Stato su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord. Ad “incastrarlo” e’ stata la vittima delle sue attenzioni morbose. La ragazzina, dopo aver subito per lungo tempo gli abusi ed averne parlato con parenti e amici senza essere creduta, ha registrato con il cellulare le conversazioni nella canonica con il sacerdote, raccogliendo il materiale che ha portato all’arresto dell’uomo. “Lasciami stare, non mi devi più toccare”, è una delle frasi emblematiche che la piccola ha registrato mentre parlava con il prete. “E solo un gioco, non facciamo niente di male” sono le significative parole pronunciate dal sacerdote; “lo sai che ti voglio bene – dice ancora il prete – vuoi un bacino?”. La 12 enne cerca di fermarlo ma lui la rassicura: “Ma guarda che non c’è nessuno. Hai paura? Abbracciami, baciami”. La vicenda è emersa nel maggio scorso, quando il Vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, sospese dal servizio don Michele Mottola. Allora l’indagine della Polizia di Stato era ai primi passi. Proprio a maggio infatti i genitori della piccola avevano consegnato le registrazioni agli agenti del Commissariato di Aversa, guidato da Vincenzo Gallozzi. Le registrazioni finirono anche sul tavolo del Vescovo, che adottò immediatamente il provvedimento canonico di sospensione, allontanando don Mottola dalla parrocchia di Trentola. Il processo canonico a carico del prete è in corso. La Diocesi ha anche informato la Procura di Napoli Nord che ha dato il via all’indagine. A giugno l’informativa della Polizia, che ha intanto sentito dei testimoni, è giunta alla Procura di Napoli Nord. La vittima ed il presunto responsabile degli abusi sono stati messi l’ una di fronte all’altro nel corso di un incidente probatorio. In questa sede, la coraggiosa 12enne ha confermato che gli abusi andavano avanti da tempo, mentre il sacerdote si è difeso dicendo che la ragazzina stava farneticando. Qualche giorno fa della vicenda se n’é occupata anche il programma “Le Iene”, a cui si sono rivolti i genitori della 12 enne. Dalle indagini e’ emerso che il prete cercava con diverse scuse di intrattenersi da solo con la piccola; la chiamava spesso in canonica, dove si sarebbero consumati gli abusi. Don Mottola, originario di Qualiano , era arrivato a Trentola Ducenta nel 2017. Qui era entrato subito in sintonia con la famiglia della bimba. Spesso andava anche a pranzo a casa loro, faceva regali alla piccola e godeva della piena fiducia dei genitori, anch’essi frequentatori della parrocchia.
Articolo pubblicato il giorno 8 Novembre 2019 - 19:51