Oltre 70 falsi invalidi residenti nelle province di Caserta e Napoli sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Aversa nel corso di un’indagine – coordinata dalla Procura di Napoli Nord – che ha portato all’arresto di quattro persone per reati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche e falso. In manette, e poi ai domiciliari su ordine del Gip di Napoli Nord, sono finiti in particolare l’ex sindaco del comune casertano di San Marcellino, Pasquale Carbone, avvocato, ritenuto dagli inquirenti “procacciatore” di falsi invalidi, un collaboratore dell’ex primo cittadino; quindi un medico, presidente di una Commissione medico-legale nonché collaboratore esterno dell’Inps, e il titolare di un Caf di Lusciano che e’ anche collaboratore di un patronato di Aversa. I falsi invalidi scoperti, in totale 75, sono indagati per concorso in truffa. Le indagini sono partite dopo che i finanzieri del Gruppo di Aversa guidati da Michele Doronzo hanno scoperto due falsi invalidi i cui certificati erano stati realizzati proprio dal medico arrestato. Secondo la Procura, e’ emerso che il professionista, dietro il pagamento di un compenso, avrebbe attestato l’invalidita’ dei due soggetti, senza sottoporli a visite mediche, permettendo loro di ottenere l’indennita’, unitamente all’accompagnamento previsto dalla legge 104. A procacciare i “clienti” per il Caf e il medico compiacente, erano l’ex sindaco e un suo complice, che si sarebbero rivolti ad amici e parenti, consentendo a quest’ultimi di ricevere indennita’ non dovute. Dai due casi scoperti, i militari delle Fiamme Gialle hanno ripercorso a ritroso le altre pratiche di invalidità collegate al medico, scoprendo che in 75 casi il professionista aveva creato false commissioni mediche, di cui facevano parte medici all’oscuro di tutto, inserendo tutti i dati sul portale dell’Inps, e accertando telematicamente anche l’invalidità dei beneficiari; il medico non si era preoccupato di costituirsi del materiale cartaceo, cosi’ i finanzieri non hanno fatto altro che chiedere conto all’Inps se le Commissioni c’erano state, e hanno avuto risposta negativa. Tutti beneifici sono cosi’ stati revocati in seguito a visite di revisaionie straordinaria poste in essere da una Commissione medico-legale inviata dalla Direzione Inps di Roma, con un risparmio per lo Stato di 100mila euro al mese. Tra gli indagati anche la dipendente dell’ufficio liquidazioni dell’Inps di Aversa, che avrebbe accelerato le pratiche di liquidazione delle indennità non dovute facensoli pagare dai beneficiari somme di 250 euro. L’ex sindaco Carbone, nel febbario di quest’anno, era già finito agli arresti domiciliari – tornato poi libero dopo 20 giorni – nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sulle elezioni regionali del 2015, da cui era emerso che l’ex sindaco avrebbe comprato un pacchetto di voti con l’intervento di un esponente del clan Belforte di Marcianise.
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