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La Dieta Mediterranea in un museo virtuale all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

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Alla scoperta dell’arte di mangiar bene per vivere a lungo in buona salute sarà una delle suggestioni a cui andranno incontro i visitatori del primo museo digitale al mondo interamente dedicato all’arte della Dieta Mediterranea. Una ‘creazione’ scientifica del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea fondato e diretto dagli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola. L’inaugurazione del Museo, progettato insieme con l’Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza” e con il finanziamento della Regione Campania, si svolgerà venerdì 15 Novembre alle ore 18 nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa, con la partecipazione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, come evento conclusivo di due giornate di studio interamente dedicate al nono ‘compleanno’ della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco.
Un convegno di studi di rilievo internazionale, dedicato al tema “La cultura della Dieta Mediterranea. Ieri oggi domani” che ospiterà a Napoli (programma completo su www.unisob.na.it/eventi e diretta streaming su www.facebook.com/unisob), nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola, alcuni dei più importanti studiosi ed esperti del settore enogastronomico italiano come Pier Luigi Petrillo, Andrea Segrè, Alessandro Bonfiglioli, Antonio Limone e Matteo Lorito insieme con alcuni degli chef ambasciatori delle eccellenze enogastronomiche della Campania, da Livia Iaccarino a Rosanna Marziale.Il convegno, che si inserisce tra le attività del progetto “Opere e vite. Salvaguardia e promozione digitali dell’oralità e delle tradizioni legate al patrimonio immateriale della dieta mediterranea in Campania e nelle comunità emblematiche UNESCO” finanziato dalla Regione Campania, sarà aperto giovedì 14 novembre alle ore 16 dalla FICO Mediterranean Lecture 2019, la lezione magistrale annuale ideata a partire dal 2016 dal MedEatResearch insieme con la Fondazione FICO di Bologna, per celebrare in maniera dinamica il riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea come modello alimentare più ecocompatibile e più sano del mondo. Una lezione magistrale che quest’anno sarà dedicata al tema “L’arte di mangiar bene per vivere bene” e sarà affidata ad Elisabetta Moro, condirettore del MedEatResearch, autrice del celebre volume “La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita” (Il Mulino Editore) e condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum insieme con Marino Niola.
“Con un colpetto di mouse si potrà vedere un grande esperto di olio, di pasta, di vino o di pomodoro che ci dice tutto quello che avremmo sempre voluto sapere su cultivar, formati, annate, aree di eccellenza. Le virtù della dieta mediterranea saranno raccontate da scienziati di fama mondiale come Jeremiah Stamler, Antonia Trichopoulou, Henry Blackburn, Mario Mancini, Daan Kromhout, Alessandro Menotti e Anna Ferro-Luzzi, tutti allievi e collaboratori di Ancel e Margaret Keys, gli scopritori di questo regime alimentare che porta alla longevità”. Così Elisabetta Moro, condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum, presenta l’essenza del nuovo Museo che racconterà l’universo della Dieta Mediterranea anche attraverso conversazioni scientifiche e antropologiche con chef stellati come Alfonso Iaccarino o uomini di spettacolo come Ugo Gregoretti e Peppe Barra.“Possa campare cent’anni” sarà uno dei primi viaggi antropologici offerti dal Mediterranean Diet Virtual Museum (già disponibile su www.mediterraneandietvm.com/possa-campare-centanni-la-ricerca-sulla-longevita-2/). Un progetto di ricerca del MedEatResearch ideato per testimoniare con una nutrita schiera di centenari della Campania (dalle colline dell’alta Irpinia con Villanova del Battista al litorale del Cilento con Pioppi) la proverbiale longevità della Dieta Mediterranea. Il Museo metterà in mostra preziose testimonianze, frutto di attente ricerche etnografiche, di produttori, chef, artigiani, scienziati, contadini, artisti, pescatori e testimonial d’eccezione allo scopo di contribuire in maniera rilevante alla promozione del territorio campano, alla valorizzazione culturale delle sue tradizioni, vocazioni e produzioni, nonché al plusvalore simbolico delle filiere enogastronomiche di qualità campane sul mercato globale. I contenuti saranno disponibili in open source e raggiungibili anche tramite QRCode.


Articolo pubblicato il giorno 13 Novembre 2019 - 17:05

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