Gli adolescenti e i preadolescenti italiani affermano di avere un rapporto positivo con la tecnologia, ma riconoscono di stare troppo tempo su telefoni o tablet. Talvolta, un utilizzo eccessivo dei dispositivi provoca anche disturbi, quali mancanza di concentrazione, bruciore agli occhi e difficoltà a prendere sonno. Sono i principali risultati di una ricerca condotta da Skuola.net, che ha intervistato 10mila ragazzi tra i 9 e i 18 anni (circa 4mila tra i 9 e i 14 anni) per il progetto “In rete con ragazzi” realizzato da Polizia di Stato, Società Italiana di Pediatria, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Google e UniCredit Foundation. Complessivamente circa la metà dei ragazzi intervistati (47%) giudica positivamente il proprio rapporto con la tecnologia, ma ammette di stare troppo tempo sui dispositivi senza rendersene conto. Il 41% trascorre più di 3 ore al giorno di fronte ad un dispositivo elettronico, il 38% usa lo smartphone prima di addormentarsi e il 21% lo accende appena apre gli occhi la mattina, mentre il 24% lo usa durante lo studio (ma non sempre per fare i compiti). Gli effetti negativi sulla salute dovuti all’abuso di smartphone, tablet e similari si manifestano sotto forma di scarsa concentrazione nello studio e nelle attività quotidiane (lo lamenta il 24% degli intervistati) e sensazione di bruciore agli occhi (21%). Seguono dolori a collo e schiena (12%), insonnia (10%) e disturbi dell’umore (7%). Solamente 1 su 4 sostiene di non accusare alcun sintomo dopo una lunga sessione ‘tech’. – La Società Italiana di Pediatria già qualche mese fa aveva diffuso un documento di prossima pubblicazione su ItalianJournal of Pediatrics, che, sulla scorta di oltre 100 studi scientifici condotti in tutto il mondo, metteva in luce le possibili conseguenze sulla salute psicofisica conseguenti all’uso eccessivo della tecnologia. La ricerca di Skuola.net si sofferma, ora, sulle abitudini degli adolescenti italiani, fornendo anche una misura della diffusione dei possibili rischi legati ad un uso inappropriato dei device. E’ partendo da queste premesse e con l’intento di favorire un utilizzo equilibrato dei dispositivi tecnologici che nasce l’iniziativa “In rete con i ragazzi. Una guida all’educazione digitale”, promossa da Polizia Postale e delle Comunicazioni, Società Italiana di Pediatria, ANCI, Google e UniCredit Foundation che viene presentata oggi venerdì 15 novembre 2109 presso il Teatro Sala Umberto di Roma alla presenza di insegnanti e dirigenti scolastici. Il progetto vuole supportare insegnanti, genitori, pediatri – primo punto di contatto con le famiglie e “antenna” sociale – nel guidare i nativi digitali verso un rapporto equilibrato con la rete, prevenendo le possibili conseguenze negative sulla salute dei ragazzi e i rischi a cui questi possono trovarsi esposti quando navigano su internet. Ma se da un lato emergono i rischi legati all’abuso dei dispositivi tecnologici, sono tante anche le opportunità legate al digitale usato in maniera appropriata: sviluppare le abilità di ricerca, potenziare il senso di competenza e autoefficacia, trovare uno spazio per la propria creatività, favorire la socializzazione entrando in contatto con interlocutori di tutto il mondo. A tale scopo è stata realizzata una guida di facile consultazione, rivolta a genitori, insegnanti e pediatri di ragazzi di 9-14 anni, che affronta i diversi aspetti utili a favorire una navigazione il più possibile sicura e responsabile. Uno strumento rapido e agevole per chi ogni giorno si confronta con i ragazzi, spesso tecnicamente più abili in ambito digitale rispetto agli adulti, ma non per questo pienamente consapevoli dei possibili rischi di un uso scorretto della rete. Partendo da un capitolo sui vantaggi della Rete per i ragazzi, la guida percorre tematiche legate ai principali rischi della Rete e come evitarli, come tutelare la privacy e le regole per vivere la Rete sicuri e in maniera equilibrata. A tale iniziativa si affiancherà una seconda fase del progetto che prevede giornate dedicate alla “formazione” rivolta a insegnanti, genitori, pediatri, operatori della polizia in tutti i capoluoghi di regione.
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