In Europa, e in Italia, non c’è mai stata tanta cocaina pronta per il consumo. A rivelarlo è un’inchiesta dell’Espresso, in edicola da domenica e pubblicata già online su Espresso+, in cui vengono ricostruiti gli affari dei narcotrafficanti scoprendo che i carichi di cocaina bloccati nelle dogane del Vecchio Continente hanno fatto segnare nei mesi scorsi un aumento senza precedenti: quest’anno il conto complessivo potrebbe sfiorare le 200 tonnellate, contro le 150 del 2018. Nei soli porti italiani, dal primo gennaio al 31 ottobre, ne sono state sequestrate più di cinque tonnellate. Il 168% in più rispetto al 2018. Secondo le stime dell’Europol, su scala globale il business della cocaina vale ricavi per almeno 300 miliardi di euro l’anno per una produzione complessiva stimata intorno alle 2 mila tonnellate, di cui 700 finiscono in Europa, mentre il resto va quasi per intero a rifornire il mercato Nordamericano. In Italia, il porto calabrese di Gioia Tauro, a lungo il centro logistico preferito dalla ‘Ndrangheta, ha perso importanza a favore di altri scali come Genova e Livorno.
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