“E’ stato un errore spendere tutti i soldi per il Mose e niente per la citta’. Una cosa non puo’ essere alternativa all’altra. Dobbiamo investire sulla resilienza, la mitigazione del rischio, l’adattamento di questa straordinaria ma fragile citta’ che sta sull’acqua”. E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in un’intervista su ‘La Stampa’, parlando del picco di acqua alta nella citta’ di Venezia e dei possibili rimedi. Tornando al Mose, il ministro ha aggiunto che trova inammissibile che “dopo tanti anni e tanti miliardi spesi, non sia terminato. E’ un’opera che va conclusa al piu’ presto. Anche se e’ terminato al 93% quel che manca non lo rende funzionale”. Ma per il ministro la soluzione deve essere affrontata in termini piu’ generali. “Il discorso – ha ribadito – deve essere piu’ generale. Il cambiamento climatico e’ sotto i nostri occhi. I mari si stanno alzando di diversi centimetri. La tropicalizzazione dei fenomeni meteorologici accentua quella fragilita’ che dicevo. Non sono piu’ eventi sporadici, e quindi eccezionali, ma quasi normali. E allora il discorso della prevenzione deve cambiare. Da una dimensione locale e nazionale il discorso deve diventare di prevenzione internazionale”. Secondo Costa, “la vera sfida oggi – ha concluso – e’ europea e si chiama Piano per la transizione energetica di Ursula von der Leyen”.
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