“Una sanatoria per inaugurare una campagna elettorale, senza alcun criterio logico se non quello di allargare il più possibile il bacino dei propri consensi. E poco conta se decine di legittimi aggiudicatari di alloggi residenziali siano tagliati fuori per sempre da un regolamento raffazzonato e dettato solo dall’urgenza di essere strutturato a misura di elezioni. Con la sanatoria per gli occupanti abusivi delle case popolari, rivelata dal quotidiano La Repubblica, si stabilisce che famiglie che occupano senza titolo da tre anni un alloggio di edilizia pubblica, possono regolarizzare la propria posizione. I paradossi sono subito serviti. Tenuto conto che ci si rivolge a una platea composta per la stragrande maggioranza da occupanti abusivi, come è possibile avere contezza del tempo in cui si è vissuto in quell’abitazione? Seguendo la stessa logica, come è possibile dimostrare che l’alloggio non sia stato sottratto ad un altro beneficiario al momento dell’occupazione, quando sono iniziate le occupazioni e se sono stati o meno pagati i canoni pregressi?”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione anticamorra Vincenzo Viglione.
“Domande che non possono non tener conto del fenomeno Campania dove, come le inchieste della Procura antimafia hanno più volte dimostrato, è noto che attorno alle occupazioni abusive ruotano interessi della criminalità organizzata, al punto che in alcuni quartieri di Napoli la camorra gestisce interi agglomerati di edilizia residenziale. Una materia così delicata – conclude Viglione – non la si può affidare all’approssimazione, né la si può demandare a un semplice regolamento”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2019 - 16:14