Sequestro preventivo beni su mandato del gip di Benevento nei confronti una ditta di lavanderia industriale per oltre 800mila euro. Una indagine dei finanzieri del comando provinciale di Avellino, su delega della procura sannita retta da Aldo Policastro, e’ partita da una verifica fiscale eseguita nel 2016 dalla compagnia di Ariano Irpino, nei confronti di una lavanderia che forniva a numerosi ristoranti servizi di ritiro, lavaggio e consegna di tovagliame. La norma vigente (D.M. 31 dicembre 1988) prevede che tali beni vengano ammortizzati annualmente con l’aliquota del 40%. Pertanto, dopo tre anni, dovrebbero risultare completamente ammortizzati e inservibili. Cio’ nonostante, la lavanderia, per alcuni milioni di euro, cedeva l’intero tovagliame, acquistato piu’ di tre anni prima, a una srl riconducibile alla medesima compagnie familiare, subentrata in toto nelle attivita’ dimpresa. Quest’ultima, di conseguenza, con l’acquisto dei beni strumentali, otteneva un ingente credito dimposta. Di contro la lavanderia cedente, pur avendo ottenuto dall’operazione una plusvalenza e quindi un debito d’imposta, non versava l’Iva dovuta. Tali operazioni per gli inquirenti sono inesistenti, un caso di sovrafatturazione. Da una verifica fiscale condotta anche nei confronti della neo istituita srl, emergevano quindi gravi inadempienze agli obblighi tributari, nonche’ violazioni penalmente rilevanti, anche di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti dal 2014 al 2016.
Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2019 - 18:37