“Noi ce ne andiamo a casa, dillo pure a tuo padre”, avrebbe detto Insigne a Edoardo De Laurentiis, figlio del patron azzurro e c’e’ chi parla addirittura di rissa sfiorata tra il rampollo di casa DeLa e il centrocampista brasiliano Allan. Il tutto pero’ era iniziato un paio di giorni prima. Dopo la trasferta contro la Roma di inizio mese, terminata con una sconfitta per 2-1, il presidente aveva imposto un ritiro “non punitivo” ma “costruttivo”, mal digerito dai giocatori. Il problema e’ che, da quel momento, il Napoli ha raccolto soltanto 3 pareggi in altrettante partite, di cui due giocate in casa, con contestazione dei tifosi annessa. La societa’ si era chiusa in silenzio stampa fino a “data da destinarsi”. Cosi’ si leggeva in una nota del 6 novembre: “La societa’ comunica che, con riferimento ai comportamenti posti in essere dai calciatori della propria prima squadra nella serata di ieri, martedi’ 5 novembre 2019, procedera’ a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede. Si precisa inoltre di aver affidato la responsabilita’ decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti. Infine comunica di aver determinato il silenzio stampa fino a data da definire”. Ma non e’ finita qui. A gennaio, con l’apertura del mercato, De Laurentiis potrebbe decidere di mandar via qualche giocatore. Anche perche’, quando scoppio’ lo scandalo, la tifoseria si espresse urlando in coro “vendiamoli tutti”. Principali indiziati Dries Mertens e Jose’ Callejon, entrambi in scadenza a giugno del 2020. Anche per questo, il patron partenopeo potrebbe decidere di metterli sul mercato per evitare di perderli gratuitamente in estate. Discorso diverso per Koulibaly, Allan e Insigne. Con loro tre si puo’ fare cassa in qualsiasi momento, ma il rischio di deprezzarli e’ enorme ed e’ dunque necessario per De Laurentiis che la faida rientri. Anche se il distacco tra la tifoseria e i suoi ex idoli sembra consumato e Insigne non e’ piu’ ‘Lorenzo il magnifico’ di Napoli.
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