ÂÂIl caso Venezia è emblematico del rischio sommersione che corrono ben 42 su 49 siti del patrimonio culturale dellâÂÂUNESCO nella regione del Mediterraneo, di cui 13 in Italia. Ma non solo. Venezia è anche lâÂÂemblema della necessitàdi recuperare il senso più autentico del turismo da esperienza di consumo di massa a vera esperienza di estasi e compassione dei luoghi nel senso etimologico del termineâÂÂ: così oggiàil Presidente del CESE Luca Jahier in apertura dellâÂÂAudizione pubblica del Comitato Economico e Sociale Europeoàalla BMTA. âÂÂSullâÂÂimpatto climatico â ha ricordato Jahier â abbiamo molto da imparare proprio da Paestum, cittàpassata dalla gloria al pantano e oggi sito tra i più ammirati al mondo. La cultura è anche forza di trasformazione del territorio. Per creare una âÂÂrEUnaissanceâÂÂ, un nuovo rinascimento culturale europeo, non possiamo prescindere dal potenziale immenso del turismo culturale. Tra le linee tracciate dal CESE nel suo parere per lâÂÂAgenda Europea 2021-2027 è fondamentale riscoprire lâÂÂEuropa degli incroci, non dei muri. Forse dovremmo lanciare a livello europeo il sistema italiano del âÂÂBonus Culturaâ che consente a tutti i giovani di accedere alla cultura e alle arti: sarebbe un formidabile rito di iniziazione verso unâÂÂidentitàeuropeaâÂÂ.
Ad illustrare i punti salienti e le indicazioni della nuova Agenda Europea per la cultura il professoreàAntonello Pezzini, Componente CESE e relatore del Parere del Comitato in merito. âÂÂRiscoprire i valori comuni e lâÂÂidentitàculturale condivisa e adottare un Sistema Europeo di Indicatori per il Turismo (ETIS) i due punti centraliâÂÂ, ha spiegato Pezzini. Gli indicatori, pensati per il monitoraggio delle prestazioni dei singoli territori e per lo sviluppo di maggiore sostenibilità, sono suddivisi in quattro sezioni: gestione della destinazione, valore economico in termini sia di flusso turistico che di risultati imprenditoriali e ricadute occupazionali, impatto sociale e culturale e impatto ambientale.
Straordinaria la partecipazione dei vertici europei e nazionali della cultura e del turismo allâÂÂAudizione Pubblica suàâÂÂUna strategia europea per il turismo e la cultura in un nuovo Rinascimento EuropeoâÂÂàtra cuiàJulie WardàVice Presidente Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo,àMounir BouchenakiàConsigliere Speciale del Direttore Generale UNESCO,àAlessandra PrianteàDirettore Regione Europa UNWTO,àLuigi GalloàPresidente VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati,àClaudio BocciàDirettore Federculture,àMattia FantinatiàComponente X Commissione AttivitàProduttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati,àMauro FebboàCoordinatore Commissione Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Assessore Attivitàproduttive, Turismo, Beni e attivitàculturali e di spettacolo Regione Abruzzo,àAnne GradyàPolicy Officer presso lâÂÂUnitàCultura della Commissione Europea,àRenzo IorioàPresidente Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo di Confindustria e Past President Federturismo,àAlfonso AndriaàPresidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali â Ravello,àVittorio MessinaàPresidente Assoturismo Confesercenti,àAndrea PreteàVice Presidente Vicario Unioncamere,àIgnazio AbrignaniàPresidente Osservatorio Parlamentare per il Turismo. ÃÂ
àstato coordinato daàMaurizio Di Stefano, Presidente Emerito di ICOMOS Italia (International Council on Monuments and Sites), lâÂÂincontro tra esperti cinesi e italiani, momento che ha rappresentato una sorta di anteprima degli eventi del 2020, Anno della Cultura Italia-Cina, come ha sottolineato il Direttore della BorsaàUgo Picarelli, nel dare il benvenuto alla delegazione cinese.
Sono stati illustrati alcuni degli aspetti salienti della cooperazione che va avanti giÃÂ dalla metÃÂ degli anni Novanta, dopo le riforme economiche della Repubblica Popolare Cinese.
Lo scavo: esempio, illustrato daàLiu Bin, Direttore Zhejiang Cultural Relics Archaeology Institute, è stato il sito neolitico di Liang Zhu, 100 chilometri quadrati di bacino, in cui il sistema agricolo era molto sviluppato e i ritrovamenti riguardano soprattutto strumenti e necropoli. Qui è stata ritrovata lâÂÂascia di giada, simbolo del potere imperiale, e una grossa quantitàdi dischi di giada, simbolo della presenza degli dei.
La grande differenza che riguarda gli scavi, per esempio rispetto a un sito italiano importante come Pompei, ma anche Paestum, è che le cittàcinesi erano costruite in legno e terra, materiali molto deperibili rispetto alla pietra dei siti conosciuti qui.
Dunque dimensioni e materiali sono i punti di grande differenza: i siti cinesi sono molto vasti e presentano pochi manufatti. Ciò presuppone una difficoltàmaggiore di lettura. Partendo da questi presupposti, la filosofia del restauro e della conservazione in Cina, è stata illustrata daàLiu Kecheng, Direttore Shannxi Provincial Conservation Engineering Institute of Monument & Sites, Direttore quindi della Scuola di Architettura di Xian, la splendida antica Capitale della Cina, in cui è stato trovato il famoso Esercito di Terracotta. Come affrontare il patrimonio culturale? I cinesi hanno sempre ricostruito o ri-colorato. La CittàProibita di Pechino è lâÂÂesempio lampante di questo tipo di operazione. Si tratta di un sito originale, ma su cui più volte si è intervenuto.
Altra difficoltàper i tecnici cinesi è lâÂÂenorme sviluppo delle loro città: prima gli scavi erano lontani mentre ora il rischio è che tutto venga distrutto dallâÂÂespansione urbana. La modernizzazione è molto più rapida rispetto ai tempi dellâÂÂarcheologia.
Infine la comunicazione.àYang Si, Direttore Dipartimento Tsinghua Heritage Institute for Digitization, ha mostrato il sito de âÂÂI Giardini Imperialiâ in digitale, uno dei più importanti esempi di tour virtuale nei monumenti cinesi. Cerimonia di consegna dellâÂÂInternational Archaeological Discovery Awardàintitolato a Khaled al-Asaad, lâÂÂarcheologo siriano decapitato a Palmira da un gruppo jihadista: ha ricevuto il Premio per la scoperta del più antico relitto intatto del mondoàJonathan Adams, Responsabile Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), che ha sbalordito con le immagini tridimensionali dei relitti scovati nel Mar Nero, documentati grazie a un sottomarino a comando remoto (ROV, remotely operated vehicle) dotato di telecamere.
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