Arriva l’appuntamento più atteso dello shopping interplanetario e da alcuni giorni #blackfriday è il topic di maggiore tendenza sui social e le piattaforme di e-commerce, così come i negozi su strada, sbandierano offerte e prezzi strepitosi per catturare l’attenzione (e il portafoglio) dei clienti. Un’iniziativa nata negli Stati Uniti, che da qualche anno spopola in Italia e che dà un impulso positivo all’economia: quest’anno il venerdì nero vede oltre 20,5 milioni di persone fare spese, per un giro d’affari di 2 miliardi e 380 milioni di euro (fonte Ebay). Una passione collettiva che per alcuni non è nient’altro che l’occasione di togliersi un piccolo sfizio o un modo utile e conveniente per anticipare i regali natalizi. Ma non è così per tutti. La voglia di comprare può nascondere una vera e propria dipendenza dagli acquisti, che rientra nella categoria diagnostica dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi del DSM. “Per queste persone, il Black Friday è un giorno complicato” avvisa Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta specializzato nel trattamento delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze che ha realizzato un corso promosso da Consulcesi Club dal titolo “Le nuove dipendenze: Internet ed il gioco d’azzardo patologico”. Lo shopping compulsivo causa problemi significativi quali stress, compromissioni nella sfera relazionale e lavorativa, distruzione familiare e coniugale, gravi problemi finanziari.Chi ne è affetto, prova l’impulso irrefrenabile e immediato all’acquisto, una tensione crescente, alleviata solo comprando, finalizzata al piacere e alla gratificazione. Prima del comportamento compulsivo è frequente la presenza di stati d’ira, frustrazione, tristezza e solitudine che vengono sostituiti da una sensazione di onnipotenza ed euforia durante l’acquisto. Un problema ampiamente sottovalutato, a soffrirne, dai dati disponibili, è il 6% della popolazione, una cifra in costante crescita anche in Italia. Un fenomeno dilagante e sempre più preoccupante che necessita di continui aggiornamenti anche da parte del personale medico-sanitario. Al fine di comprendere meglio il fenomeno, e per evitare allarmismi inutili, l’esperto dà 5 indicazioni di base utili ad accendere una spia d’allarme che potrebbe prevedere l’intervento di uno specialista. I 5 punti sono tratti dai criteri diagnostici di McElroy (1994). 1) L’impulso a comprare è vissuto come irresistibile e insensato, non coerente con i reali bisogni o desideri. 2) La preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare causano stress marcato e ansia incontrollabile seguiti un alternarsi di sentimenti di tristezza ed euforia. 3) Gli acquisti interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari. 4) Gli acquisti sono in maniera continuativa al di sopra delle proprie possibilità. 5) La spesa consiste spesso in oggetti spesso inutili, o di cui non si ha bisogno, per un periodo di tempo prolungato.
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