“Buongiorno, sono il Ministro Bonafede. Mi volevo congratulare con te”. E’ questa la telefonata che, ieri mattina, ha ricevuto Rinaldo Ruggiano, agente della polizia penitenziaria in servizio presso l’Icam, struttura dipendente da San Vittore di Milano. Eroe per un giorno il bravo Rinaldo che, al pari di tanti coetanei del suo e nostro Sud, ha dovuto lasciare la casa e gli affetti della famiglia per cercare fortuna e prospettive di futuro altrove. Rinaldo Ruggiano, -come ha anticipato ilsannioquotidiano.net, viene dalla contrada Cerreta di Sant’Agata de’ Goti, ha 46 anni. E’ Assistente capo, della Polizia penitenziaria operante presso l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri. Una struttura che, promossa sul territorio nazionale in via sperimentale nel 2006, consente alle donne dietro alle sbarre, che non abbiano alternative alla custodia dei propri figlioli, di poter tenere gli stessi con se.
Ovviamente potendo fruire di diversi servizi e particolari attenzioni interne. I fatti. Per l’assistente capo Ruggiano è una normale giornata di lavoro.
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Turno 17-23 presso la portineria. Alle ore 21, il santagatese viene avvisato di come la figlia di una delle donne ristrette, una piccola di poche settimane, abbia un rialzo febbrile abbastanza importante. Ruggiano, non essendoci un sussidio medico interno durante le ore pomeridiane, avvia i dovuti contatti telefonici ma, proprio mentre esegue queste operazioni, l’assistente capo vede la detenuta correre verso di lui, appostato nel cosiddetto “blindo”, con la bimba in braccio. La donna urla e si dispera perché la piccolina non respira. E’ cianotica. Tutti vanno, comprensibilmente, in uno stato di agitazione; ma la differenza tra la vita e la morte, in questi casi, la fa la prontezza. La tempestività, la freddezza. Peculiarità che non difettano all’Assistente capo saticulano che, comprendendo come la questione si giocasse in termini di attimi, prende immediatamente in consegna la piccola. Velocissime disposizioni all’agente di turno presso la sezione “di non aprire il blindo o i cancelli della struttura esterna per alcun motivo”. Quindi, bimba in braccio, la corsa verso il vicino Pronto soccorso dell’ospedale “Macedonia Melloni”. Dove Ruggiano giunge giusto in tempo perchè i medici strappassero la piccola alla morte.Presa in consegna, infatti, la bimba è stata subito posta in iperventilazione e, fortunatamente, non riporterà conseguenza alcuna.
Una piccola che avrà un domani grazie ad un eroe, eroe per un giorno, figlio di Sant’Agata de’ Goti. Prontezza, si diceva, capacità di prendere una decisione tempestiva, nonostante il contesto particolare, nonostante lo stress e le responsabilità connessi al ruolo. I superiori, come ovvio, hanno approvato la scelta intrapresa, complimentandosi con il santagatese. Da poche ore, come anticipato, raggiunto anche dall’applauso “telefonico” del Guardasigilli. Per lui, al prossimo orizzonte, si prevede giusto riconoscimento
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